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Salvini a Calenda: "Mai con il Pd". E a Di Maio risponde: "Centrodestra un danno? Rispetti il voto"

La proposta del ministro di un governo di transizione criticata anche da esponenti dem. Gozi: “Accordo non reggerebbe”. Pinotti: “È presto”
ROMA – Parla durante un tappa della campagna elettorale in Molise, Matteo Salvini. Stronca il ragionamento fatto dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda,  in un’intervista su Repubblica su un governo di transizione che coinvolga tutte le forze politiche. E replica irritato ai veti di Luigi Di Maio sul centrodestra. “Io dialogo con tutti, ma l’unico punto fermo è che con il Pd non si può fare nulla. A Calenda dico, mamma mia! Un governo con chi ha approvato la Fornero o vuole gli immigrati che cosa potrebbe fare?”.

Ma il leader leghista se la prende anche con il capo politico dei 5Stelle. “Quello che Di Maio giudica un danno, il centrodestra unito, è quello che gli elettori hanno premiato col voto il 4 marzo: chiedo al MoVimento 5 stelle di avere rispetto per gli elettori”. E ancora, a muso duro al capo politico M5s. “Come io dico che non esistono partiti pericolosi o elettori pericolosi chiedo che tutti gli altri facciano lo stesso”.

L’ipotesi di Calenda viene criticata anche da alcuni esponenti del Pd. Come Sandro Gozi, sottosegretario alle Politiche europee, che sottolinea:  “Nessun punto d’incontro possibile tra M5S, Lega e Pd su politica economica, diritti civili, né sul ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. Ancor meno nel campo delle riforme istituzionali. Questa è la verità! Difficile capire su quali basi un simile accordo potrebbe reggersi”.
E anche la ministra uscente della Difesa Roberta Pinotti boccia l’idea: “No al Pd sull’Aventino, ma è presto per un governo di transizione”, afferma a Circo Massimo su Radio Capital.

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