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Roma, a San Saba nelle case del Campidoglio B&B e prostitute

Le denunce arrivano dagli assegnatari onesti di viale Giotto che riprendono tutto con i cellulari.

La bussola degli abusi nelle case popolari di Roma punta verso il centro. Niente rubinetti dorati stavolta. A 26 chilometri dalle stanze arredate stile Gomorra a Tor Bella Monaca, lo scenario, se possibile, è peggiore. Il ventaglio degli illeciti che si consumano all’interno delle mura del patrimonio immobiliare pubblico si apre ancora in viale Giotto. Siamo nel cuore di San Saba, a quattro passi dalla Piramide Cestia. Nei cortili dei lotti dell’Ater monta la rabbia dei residenti “ storici”. Le istantanee scattate dal popolo onesto delle case popolari sollevano altri scandali. Perché c’è chi, come nel caso della signora assegnataria di un appartamento al civico 15, vive altrove e nell’alloggio ha avviato una proficua attività di Bed& breakfast. Del tutto abusiva, naturalmente. Gli inquilini al civico 6 invece, sono andati oltre. La coppia di 50enni, probabilmente piegati dalla crisi economica, ha scelto di subaffittare le stanze alle prostitute della zona. Che da anni esercitano lasciando una percentuale dei proventi agli assegnatari.

«È uno scandalo – esclama Antonella, una casalinga 55enne residente in una delle quattro palazzine in viale Giotto 15 – abito qui dal 1994 e la situazione non fa altro che peggiorare. Qui ognuno fa quello che vuole». Il numero degli inquilini “storici” con il passare degli anni si è assottigliato. E i nuovi residenti, in alcuni casi, hanno avviato attività sommerse. Antonella si affaccia alla finestra e indica il portoncino della palazzina D. « Da sei anni, ogni settimana è un via vai continuo di turisti – dice – cinesi, tedeschi, americani. Sono tutti stranieri: li vediamo entrare e uscire dall’appartamento trascinando le valige. La padrona di casa non c’è mai, vive in via Marco Polo: gli consegna le chiavi lontano da qui». Al citofono non risponde nessuno. E i condomini mostrano le immagini dei turisti scattate col cellulare.
A raccontare invece il giro di prostituzione alla scala N del civico 6, sono sufficienti le testimonianze dei residenti. Inquilini come Angelo, 60 anni. «Abito qui dal 67 e da tre anni vediamo entrare e uscire i clienti e le ragazze dal portone accanto al nostro – assicura gli assegnatari, lei 50enne e lui 10 anni di più, sono arrivati 5 anni fa». Dopo poco hanno avviato il business. «La mattina lei va al lavoro, lui esce – prosegue Angelo – arrivano prima le ragazze, entrambe dell’Est, poi diversi sconosciuti». I vicini protestano per i rumori. La

padrona di casa si lascia sfuggire una mezza ammissione: «Che vuole, c’è la crisi», sussurra prima di richiudere il portoncino.
«Ho già segnalato diversi abusi alle forze dell’ordine – attacca Yuri Trombetti, membro della segreteria romana del Pd – la sindaca intervenga subito: bisogna essere inflessibili per tutelare davvero i pensionati e le tante persone oneste in difficoltà che abitano i lotti del quartiere».

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