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“Vuoi la casa? Versa subito l’acconto” L’ultima truffa degli affitti su internet

Case in affitto, la truffa viaggia sul web

di FEDERICA ANGELI

«San Giovanni, in palazzo d’epoca con affaccio sulle Mura Tiburtine monolocale  soggiorno con zona letto soppalcata cucina a vista, bagno con doccia, termoautonomo  affitto per 500 euro mensili». Annunci farlocchi online, specchietti per le allodole che spuntano in siti immobiliari veri, dietro i quali si nasconde una gigantesca truffa in cui sono cadute migliaia di persone.  Le inserzioni che appaiono su siti come bakeka, kijiji, attico.it a volte mostrano anche scorci di appartamenti. Ma quando il cliente, attirato dai prezzi ultraconvenienti in quartieri della città in cui l’affitto di un monolocale viaggia sugli 800 euro, contatta la finta affittuaria è l’inizio della fine. Dietro l’annuncio della casa dei sogni si nascondono infatti dei truffatori il cui nome cambia ogni volta. Luigi Corridori, Luca Passineti, Pierpaolo Mandato, Federica Cirotti, e via con fantasiosi alias di presunti proprietari, contattati dall’interessato, sempre via email, invitano a dimostrare le reali intenzioni alla casa. Non chiedono anticipi in soldi ma solo l’invio a un’agenzia da loro indicata della ricevuta di un Money Gram o Western Union intestato a se stessi o a un familiare in cui devono essere versati 1000 euro. Quei soldi spariscono nel momento in cui l’agenzia riceve il fax con i dati. E con il malloppo sfuma anche l’occasione dell’appartamentino low cost. «Le denunce di persone che hanno perso la loro caparra sono ormai decine — spiega un investigatore della polizia postale alle prese con la nuova stangata online — da Roma a Milano, da Firenze a Napoli, ormai la truffa sta spopolando». «Io mi sono insospettita — ha raccontato Serena G., una giovane di Napoli che cercava un appartamento nella capitale — perché il prezzo dell’affitto era davvero troppo fuori mercato, così, a differenza di tanti altri, non ho mandato nessuna “garanzia”, come la chiamano loro». I soldi depositati nel Money Gram svaniscono alla velocità del suono e rintracciare i colpevoli, che molto spesso si trovano all’estero, diventa complicatissimo. «Le indagini sono in corso — conclude l’investigatore della Postale — l’invito rivolto agli interessati è comunque quello di non

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