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Vittorio Cecchi Gori ricoverato in rianimazione a Roma, i medici: "Condizioni serie"

Il produttore era apparso recentemente in tv per portare la sua testimonianza sul caso Weinstein: “Si sapeva che era un filibustiere, ma anche uno che di cinema ne capiva davvero”. Intervistato da Peter Gomez a “La confessione”, aveva raccontato: “Producevo ‘La vita è bella’ di Benigni. Dissi a Harvey: con questo vinceremo tre Oscar americani. E così fu”
gori
Vittorio Cecchi Gori è ricoverato in rianimazione all’ospedale Gemelli di Roma, in prognosi riservata per un problema cerebrovascolare. Cecchi Gori è giunto in ospedale a causa di una ischemia cerebrale. In conseguenza di questa condizione si sarebbero verificati, si è appreso, anche alcuni problemi cardiaci. Le sue condizioni sono serie ma stabili. Lo si apprende da fonti ospedaliere. Il produttore cinematografico ed ex presidente della Fiorentina ha 75 anni. Il figlio Mario, insieme alla madre Rita Rusic, ex moglie di Cecchi Gori, stanno rientrando in Italia da Miami.
Recentemente, Vittorio Cecchi Gori era riapparso in televisione, invitato in diverse trasmissioni per dare la sua testimonianza su Harvey Weinstein, il produttore americano travolto dallo scandalo delle molestie sessuali ai danni di tante attrici o aspiranti tali. Nei salotti televisivi, Vittorio Cecchi Gori era apparso fisicamente trasformato, appesantito e gonfio in viso. Ma nelle sue parole si intravedeva una gran voglia di guardare al futuro, lasciandosi alle spalle dolorose vicende private e imprenditoriali, come la bancarotta della sua società che lo aveva portato agli arresti.
Intervistato da Peter Gomez nella puntata di La confessione andata in onda a metà dicembre sul canale Nove, Vittorio Cecchi Gori aveva confermato quanto nell’ambiente già “si sapeva”: “Harvey è sempre stato un avventuriero, ma attenzione: un avventuriero abile, un grande intenditore di cinema. Qualità che vanno bene per la professione, male per la vita personale. Ma se mi chiede perché tutte queste rivelazioni vengono fuori solo adesso, io a questo non ho risposta”. Vittorio Cecchi Gori aveva ricordato di quando, dopo aver accettato di produrre La vita è bella dopo un colloquio di pochi secondi con Roberto Benigni, a Weinstein aveva detto: “Stiamo facendo un film che vincerà tre Oscar americani. Sembrava impossibile, e invece fu così”.
Cecchi Gori aveva respinto ogni accostamento tra la sua vicenda imprenditoriale degli anni Novanta e l’interesse per la televisione, con quella della di Berlusconi. E aveva allontanato piccato ogni riferimento al famoso arresto il giorno in cui gli trovarono in cassaforte 4 grammi di cocaina, quando accanto a lui c’era Valeria Marini: “IO di quella cassaforte neanche avevo la chiave. Qualcuno che sapeva aveva messo quei 4 grammi. Ma dopo tanti anni stiano ancora qui a parlare di quei 4 grammi?”.
A proposito dell’altro grande amore condiviso col padre Mario, la Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori aveva esordito dicendo che “il calcio non mi appassiona più, preferisco parlare di cinema”. Ma poi aveva raccontato di aver avuto la sensazione che la Fiorentina “non era simpatica” e, convinto che la sua squadra non avrebbe vinto lo scudetto, aveva ceduto il suo campione, il centravanti Gabriel Batistuta, alla Roma, che con lui avrebbe vinto il campionato. “Ricorderò Vittorio Cecchi Gori è ricoverato in rianimazione all’ospedale Gemelli di Roma, in prognosi riservata per un problema cerebrovascolare. Cecchi Gori è giunto in ospedale a causa di una ischemia cerebrale. In conseguenza di questa condizione si sarebbero verificati, si è appreso, anche alcuni problemi cardiaci. Le sue condizioni sono serie ma stabili. Lo si apprende da fonti ospedaliere. Il produttore cinematografico ed ex presidente della Fiorentina ha 75 anni. Il figlio Mario, insieme alla madre Rita Rusic, ex moglie di Cecchi Gori, stanno rientrando in Italia da Miami.
Recentemente, Vittorio Cecchi Gori era riapparso in televisione, invitato in diverse trasmissioni per dare la sua testimonianza su Harvey Weinstein, il produttore americano travolto dallo scandalo delle molestie sessuali ai danni di tante attrici o aspiranti tali. Nei salotti televisivi, Vittorio Cecchi Gori era apparso fisicamente trasformato, appesantito e gonfio in viso. Ma nelle sue parole si intravedeva una gran voglia di guardare al futuro, lasciandosi alle spalle dolorose vicende private e imprenditoriali, come la bancarotta della sua società che lo aveva portato agli arresti.
Intervistato da Peter Gomez nella puntata di La confessione andata in onda a metà dicembre sul canale Nove, Vittorio Cecchi Gori aveva confermato quanto nell’ambiente già “si sapeva”: “Harvey è sempre stato un avventuriero, ma attenzione: un avventuriero abile, un grande intenditore di cinema. Qualità che vanno bene per la professione, male per la vita personale. Ma se mi chiede perché tutte queste rivelazioni vengono fuori solo adesso, io a questo non ho risposta”. Vittorio Cecchi Gori aveva ricordato di quando, dopo aver accettato di produrre La vita è bella dopo un colloquio di pochi secondi con Roberto Benigni, a Weinstein aveva detto: “Stiamo facendo un film che vincerà tre Oscar americani. Sembrava impossibile, e invece fu così”.
Cecchi Gori aveva respinto ogni accostamento tra la sua vicenda imprenditoriale degli anni Novanta e l’interesse per la televisione, con quella della di Berlusconi. E aveva allontanato piccato ogni riferimento al famoso arresto il giorno in cui gli trovarono in cassaforte 4 grammi di cocaina, quando accanto a lui c’era Valeria Marini: “IO di quella cassaforte neanche avevo la chiave. Qualcuno che sapeva aveva messo quei 4 grammi. Ma dopo tanti anni stiano ancora qui a parlare di quei 4 grammi?”.
A proposito dell’altro grande amore condiviso col padre Mario, la Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori aveva esordito dicendo che “il calcio non mi appassiona più, preferisco parlare di cinema”. Ma poi aveva raccontato di aver avuto la sensazione che la Fiorentina “non era simpatica” e, convinto che la sua squadra non avrebbe vinto lo scudetto, aveva ceduto il suo campione, il centravanti Gabriel Batistuta, alla Roma, che con lui avrebbe vinto il campionato. “Ricorderò

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