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Visco: "Riforma fiscale va fatta, ma attenti a tempi, modi e vincoli di bilancio"

Il governatore di Bankitalia a Repubblica delle Idee. “Gli annunci di politiche protezionistiche creano dei rischi”
BOLOGNA –   “E’ improponibile e dannoso parlare di uscita dall’euro ma ci sono dei passi avanti che possono essere fatti”, così Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, a Repubblica delle Idee analizza il momento difficile che sta vivendo l’economia italiana fra ritorno dei dazi e turbolenze antieuropeiste. Il governatore ammette che “l’unione monetaria è incompleta però avverte: “Le critiche vanno fatte con spirito costruttivo, per migliorare”. Visco snocciola un dato: “50mila studenti italiano sono in università europee e 43.000 studenti europei sono iscritti in università italiane. Dunque la connessione è molto stretta”.
Sulle politiche del nuovo governo Visco si rifà alle considerazioni finali. “I rischi sono percepiti – spiega – basta vedere i movimenti dei tassi di interesse. Il tasso è salito sopra il 3 per cento in un mese. Lo spread si è alzato perché è più diffile collocare i titoli di Stato perché gli investitori tendono a proteggersi da rischi. Magari è una percezione emotiva ma che ha dietro elementi di razionalità soggettiva. Debito pubblico è rilevante e tasso di crescita è stato insoddisfacente”.
Sulla flat tax non chiude la porta ma mette dei paletti. “La riforma fiscale è complessa, non si possono abbassare le tasse e vedere l’effetto che fa. Il sistema fiscale va rivisto ma questo prende tempo. Riuscire a ridurre le imposte è buona cosa, così come il reddito di cittadinanza ma bisogna capire modi, tempi e aver chiari i vincoli di bilancio. Punto cruciale e avere chiare le priorità di ciò che si vuole fare”.
Quanto ai dazi il numero 1 di via Nazionale ha qualche preoccupazione. “Ci sono – dice – rischi dovuti alla politiche protezioniste avanzate che potrebbero portare a riduzione del commercio internazionale. L’incertezza connessa con questi annunci porta a rallentare le decisioni di investimento. Importante è il dialogo, continuare a confrontarsi in Europa”

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