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Virgilio, stop occupazione, ma resta resta chiuso per danni. Gite vietate agli studenti

di Camilla Mozzetti
Le porte danneggiate, spaccate e in alcuni tratti bruciate, i lucchetti di armadi e armadietti spariti, il sistema di allarme frantumato così come l’antincendio. Rotto il bagno dei disabili (scarico e maniglioni), violata la presidenza e la vicepresidenza, compromessa l’antica porta d’ingresso all’aula magna. Dopo le notti brave, scandite dalle feste a base di droga e alcol, gli studenti se ne vanno e il liceo classico Virgilio torna libero. Resterà, però, chiuso almeno fino a mercoledì. La dirigenza, che ieri è rientrata in possesso dello storico edificio di via Giulia e che ha compiuto un sopralluogo con gli agenti della polizia scientifica per una prima stima dei danni, dovrà continuare domani e dopodomani con le verifiche e con il riordino degli ambienti. Dovranno essere ripristinate le classi. Soprattutto quelle al piano rialzato, dove si sono tenuti i corsi e gli incontri degli studenti e quelle del terzo piano, trasformato nei giorni scorsi dagli occupanti nel dormitorio. Bisognerà sostituire alcuni arredi tra banchi, cattedre e sedie non più utilizzabili poiché usati dagli studenti per alzare le barricate. Si dovranno pulire, inoltre, gli ambienti nonostante i liceali prima di lasciare il “campo di battaglia” abbiano provveduto a raccattare i lasciti delle serate brave e sarà necessario verificare che tutti i sistemi informatici dei laboratori e delle classi funzionino correttamente: dai computer alle lavagne elettroniche oltre a tutte le strumentazioni, compreso il ripristino del sistema di allarme. La scuola dunque resta al momento inagibile. L’occupazione del Virgilio non è stata fortunatamente devastante ma ha comunque lasciato dietro di sé una lunga scia di problematiche che la preside, Carla Alfano, stima in non meno di 20 mila euro. Gioco forza, la ripresa delle lezioni non avverrà prima di mercoledì, giorni in cui si sarebbero dovute tenere le elezioni studentesche e che saranno, invece, rimandate al prossimo 30 ottobre. A conti fatti, il ritorno alla normalità si prospetta ancora lento.
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