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verba manent: rimpasto a passi di burlesque

Finora Virginia Raggi ha licenziato 2 vicesindaci e 17 assessori, nonché numerosi altri dirigenti. Continua, imperterrita, ad andare avanti, nonostante le incertezze sulla ricandidatura e lo scenario politico piuttosto oscuro. L’ultima imbarcata nella nave Campidoglio è Lorenza Fruci, ex compagna di liceo della Sindaca. Costei, all’interno del curriculum, annovera una significativa e nobile nota: la passione per il burlesque. Tappa fondamentale del cursus honorum del nuovo assessore alla Cultura, il burlesque è più di una passione, è addirittura titolo della bibliografia della Fruci: “Quando lo spettacolo diventa seduzione”. Forse alludeva a una metafora della politica attuale?

Comunque, non c’è da temere: cosa sarà mai ricoprire l’assessorato alla Cultura in una città come Roma, Capitale d’Italia, che ha soltanto 27 secoli di storia e un inenarrabile patrimonio artistico-culturale in ogni angolo.

È comprensibile che la Raggi abbia scelto una figura che sappia stare sul palcoscenico, soprattutto oggigiorno che la politica è spettacolo. Certo, in tal caso uno spettacolo insolito, un vedo-non-vedo che nasconde tante falle nell’amministrazione grillina.

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