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Vela, capitan Soldini da Hong Kong a Londra: caccia al record, 13 mila miglia sul trimarano senza soste

Parte domattina, venerdì nelle prime ore della mattina italiana, l’ultima corsa lungo tre oceani dello skipper italiano a bordo del suo “Maserati”. La sfida è quella di fare un mezzo giro del mondo in meno di 41 giorni sull’antica rotta dei clipper che trasportavano il thè dalla Cina all’Inghilterra. “La barca non è in assetto volante, troppo pericoloso in tratti di mare pieni di rifiuti” / La video-intervista

Soldini, l’ultima sfida tra Hong Kong e Londra: “Tante insidie, anche i pirati. In cambusa zampone e lenticchie”

Giovanni Soldini, lo skipper italiano con la Legion d’Onore, è di nuovo a caccia di record, lungo la tratta Hong Kong-Londra, circa 13 mila miglia (circa 24.000 chilometri) da percorrere almeno un minuto in meno del primato dello skipper francese Lionel Lemonchois con 9 membri di equipaggio a bordo del catamarano di 100 piedi Gitana 13, inattaccabile dal 2008. Soldini corre in equipaggio con altri quattro velisti oceanici – Guido Broggi, Alex Pella, Sébastien Audigane e Olivier Herrera – e insieme hanno atteso nel molo di Hong Kong la “finestra” meteo più adatta per la ricerca del record. Domani, venerdì, è il giorno X.

“Non abbiamo mai tentato sul trimarano un percorso così lungo senza scalo. È più di mezzo giro del mondo” racconta Soldini alla vigilia della partenza, “siamo in cinque ma avremo pochissimi momenti di tranquillità. Come li frutteremo? Niente libri, niente musica, niente social: cercheremo di riposare, magari riuscire a dormire un po’…”. La cambusa? “Mangeremo bene, cibi italiani, pasta, riso integrale, sughi buoni, curry. In tutto ottanta chili di cibo devono bastare per quaranta giorni per cinque persone. Un pasto al giorno, con 700 grammi di carboidrati. E in più abbiamo scovato in un market cinque zamponi con le lenticchie, faremo festa una volta a settimana!”.
Il record da battere è di 41 giorni, 21 ore, 26 minuti e 34 secondi sancito dal World Sailing Speed Record Council, l’organismo internazionale che certifica i migliori tempi di percorrenza registrati su diverse rotte oceaniche. Un tratto tanto lungo senza scalo è un percorso insolitamente lungo per un trimarano di 70 piedi come Maserati Multi70. Per limitare i rischi di collisioni con i tanti e insidiosissimi materiali galleggianti sull’oceano, il team ha deciso di abbandonare temporaneamente i foil che consentono al multiscafo di volare, anche se lo sviluppo delle derive volanti continua con il supporto del progettista francese Guillaume Verdier. “Ma non è detto che andremo più piano e l’assetto tradizionale sarà certamente più sicuro per attraversare tratti di mare con molti ostacoli, reti, rifiuti, plastiche che potrebbe danneggiare le appendici che fanno alzare gli scafi. L’abbiamo provato sulla nostra pelle che navigare volando può diventare molto pericoloso”, così ancora lo skipper italiano.
Tutto è pronto a bordo, la partenza è confermata per venerdì 12 gennaio in mattinata, tra le 9 e le 11 utc,  che corrisponde al tardo pomeriggio in Cina. “L’idea è di sfruttare un flusso da nord est che dalla zona di partenza si è disteso lungo tutta la costa orientale dell’Indocina”, spiega Pierre Lasnier, il meteorologo del team Maserati che seguirà il record da terra. “Ci aspettiamo che martedì 16 questo vento cominci a interrompersi a Sud, sopra lo Stretto della Sonda. A questo punto conviene che Maserati Multi 70 parta il prima possibile per trovare le condizioni per scendere verso sud, almeno fino a sud del Vietnam o la Malesia”.
“Non è proprio una finestra meteo ideale” spiega Soldini, “ma non sappiamo se e quando si presenteranno di nuovo condizioni del genere per partire. Quindi abbiamo preso la decisione insieme ieri sera con tutto l’equipaggio. Sono super contento della squadra che abbiamo formato: dimostra già un bello spirito, siamo tutti motivati e allineati”.
I foil, ovvero le derive e i timoni che sono stati sviluppati negli scorsi mesi e che permettono alla barca di sollevarsi dall’acqua, sono rimasti a terra ma, dice lo skipper, “abbiamo raddoppiato il numero di pannelli fotovoltaicipresenti a bordo. Questo ci consentirà di guadagnare peso e di essere autonomi dal punto di vista energetico, aspetto fondamentale in tratte lunghe come questa”.
Dalla Great Tea Race del 1866 al record di Gitana 13. Il record Hong Kong-Londra ripercorre la rotta seguita dai clipper che trasportavano il tè dalla Cina all’Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo. Celebre fu la Great Tea Race del 1866 che vide affrontarsi cinque tra i più moderni e veloci clipper dell’epoca. La corsa ebbe un seguito notevole e si concluse sul filo di lana con i tre primi concorrenti che risalirono il fiume Tamigi con la stessa marea e attraccarono ai dock di Londra a poche ore di distanza, dopo 99 giorni di navigazione.
In epoca moderna, Philippe Monnet fu il primo navigatore a migliorare il tempo dei clipper su questa rotta: nel 1990 completò il percorso in 67 giorni, 10 ore e 26 minuti a bordo di un trimarano di 60 piedi.
Nel 2008 lo skipper Lionel Lemonchois a bordo di Gitana 13, un maxi catamarano di 100 piedi (32,5 metri) con un equipaggio di dieci persone, stabilì il tempo record da battere. Tra i vari record oceanici ufficializzati dal World Sailing Speed Record Council, le 13.000 miglia di rotta teorica del record Hong Kong-Londra ne fanno il terzo percorso riconosciuto più lungo dopo la circumnavigazione del pianeta e la New York-San Francisco.
Hong Kong – Stretto della Sonda1.700 miglia Tra Hong Kong e lo Stretto della Sonda, porta d’ingresso nell’Oceano Indiano tra Giava e Sumatra, la navigazione attraverso il mar di Cina del Sud e il mar di Giava somiglia a uno slalom tra isole coralline in una zona dove il traffico marittimo è intenso. E in questa prima parte del percorso si deve attraversare l’Equatore, quindi una zona con poco vento e di grande instabilità meteorologica.
Stretto della Sonda – Capo di Buona Speranza: 5.000 miglia. La traversata dell’oceano Indiano tra lo Stretto della Sonda e il Capo di Buona Speranza è lunga 5.000 miglia. In gran parte, fino a sud di Madagascar, la rotta rimane sotto latitudini tropicali dove gli alisei provenienti da sud est sono sinonimi di andature portanti ma possono anche essere perturbati dalla formazione di cicloni tropicali. Più avanti, per aggirare la parte australe del continente africano bisogna entrare nelle latitudini temperate dove passano depressioni che generano venti dominanti che soffiano da ovest. Intorno al sud Africa la navigazione è resa ancora più difficile dalla presenza di forti correnti marine e il Capo di Buona Speranza dovrà essere superato controvento, con un assetto non certo favorevole al procedere dei multiscafi.
Capo di Buona Speranza – Equatore: 2.800 miglia. La navigazione nel Sud Atlantico tra il Capo di Buona Speranza e l’Equatore è influenzata dalla posizione dell’anticiclone di Sant’Elena. Secondo lo schema classico si rimane sul bordo orientale dell’alta pressione fino a raggiungere gli alisei da sud-est che spingono verso nord.
Equatore – Londra: 3.500 miglia. Superato l’Equatore, la prima difficoltà che si presenta in nord Atlantico è di nuovo il passaggio nella zona di calme, chiamata zona di convergenza intertropicale dai meteorologi, ovvero il famigerato pot au noir. Una volta usciti da questa zona di instabilità, si continua verso nord negli alisei che soffiano da nord-est. La posizione e il vigore dell’anticiclone delle Azzorre determinano la rotta più veloce da seguire fino all’entrata nella Manica, percorso complicato dal possibile passaggio di depressioni invernali. Il cronometro verrà fermato sotto il ponte Queen Elizabeth II in fondo all’estuario del Tamigi. L’hashtag della sfida? #‎MaseratiMulti70
 

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