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Vaccini, Arcuri: “Non credo alle case farmaceutiche”

Il commissario straordinario ha riferito che le riduzioni delle forniture al 20% continueranno anche la prossima settimana. L’Europa ha ricevuto meno vaccini di quanto stabilito nei contratti.

“Togliamoci dalla testa che l’Italia sia più penalizzata di altri. Stanno trattando 27 Paesi europei come dei poveracci”. Queste le parole del commissario straordinario Domenico Arcuri, ospite domenica sera di Barbara D’Urso a Live. 

“Se avessimo i vaccini che sono stati annunciati dalla aziende farmaceutiche, entro l’autunno potremmo vaccinare fino a 45 milioni di italiani, ma non credo a queste aziende. Io voglio vedere i vaccini”, ha ribadito il commissario. 

Nel suo intervento a Non è la D’Urso, il commissario Arcuri ha riferito che la riduzione delle forniture continuerà anche la prossima settimana con un taglio pari al 20%.

“Queste aziende non producono bibite e merendine. Si sono impegnate a dare una certa quantità che sono molto più importanti delle bibite e merendine. Anche la prossima settimana 20% fiale in meno da Pfizer”, ha reso noto.

Questi problemi di approvvigionamento mettono a rischio la campagna di vaccinazione italiana iniziata a fine dicembre nel migliore dei modi. Arcuri ha infatti ricordato che sino alla riduzione unilaterale delle forniture, l’Italia era tra i Paesi che stavano facendo meglio in Europa e nona al mondo. E proprio per questo rischia di essere maggiormente penalizzato. 

“L’Italia ha un problema in più: fino a qualche giorno fa era il Paese d’Europa che aveva fatto più vaccini. Quindi  se costoro tolgono i vaccini a un Paese che non ha ancora iniziato la campagna, o la fa lentamente, non gli fa lo stesso danno che hanno fatto a noi che avevamo iniziato una campagna molto massiccia. Fino a sabato scorso, noi somministravamo 80mila vaccini in media al giorno, questa settimana ne abbiamo somministrati 28mila per la ragione che queste aziende non hanno mantenuto i patti, a noi non servono rassicurazioni, promesse o annunci ma vaccini”, spiega.

Dinnanzi ai disservizi il commissario ha annunciato la messa in campo di un meccanismo di solidarietà per stabilire chi riceverà le dosi. 

“La settimana prossima Pfizer ci darà di nuovo il 20% di fiale in meno. Per fortuna non lo farà decidendo lei a chi darle e a chi no, ma abbiamo messo in campo un meccanismo di solidarietà per cui chi non li ha avuti, li avrà adesso”, ha dichiarato Arcuri.

Sulla possibilità che i vaccini non recapitati all’Europa non finiscano ai Paesi più poveri ma a quelli più ricchi Arcuri risponde: “Spero che questo non sia vero”. 

“So che all’Europa sono stati dati meno vaccini di quanto doveva riceverne – ha aggiunto –  e che con la vita delle persone non si gioca”. 

La settimana scorsa il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato l’allarme sulle asimmetrie nella distribuzione dei vaccini contro il Covid-19. 

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