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Utenti migrano verso Signal e Telegram per via della nuova policy sulla privacy di WhatsApp

WhatsApp si è recentemente trovato al centro di una nuova controversia sui dati, poiché la secondo la sua nuova policy sulla privacy questi possono essere condivisi tra la piattaforma e la sua società madre Facebook per implementare l’e-commerce.

Facebook sta ora affrontando una minaccia incombente sulla sua piattaforma di messaggistica WhatsApp, utilizzata da 2 miliardi di persone, a seguito di una serie di modifiche alle sue politiche sulla privacy, che hanno irritato i suoi utenti e li hanno spinti a rivolgersi a rivali come Signal e Telegram. Lo ha riferito il ‘Financial Times’.

Nel tentativo di dissipare le paure degli utenti, WhatsApp ha dichiarato lunedì che il controverso aggiornamento della sua policy, che entrerà in vigore l’8 febbraio, “non pregiudica in alcun modo la privacy dei tuoi messaggi con amici o familiari”, aggiungendo di aver affrontato così “i rumors che circolano”. Alcuni dei suoi principali dirigenti hanno successivamente trascorso martedì cercando di chiarire le imminenti modifiche alle policy.

Dal 2016 i termini sulla privacy del servizio gli hanno permesso di condividere alcuni altri dati degli utenti con Facebook, cosa che ha causato sfiducia tra gli utenti. Negli ultimi anni WhatsApp è stata al centro di alcune violazioni dei dati, incluso un attacco spyware ampiamente dannoso nel maggio 2019.

Il nuovo aggiornamento della policy autorizzerà Facebook e WhatsApp a condividere i dati di pagamento e transazione al fine di aumentare la pubblicità e l’e-commerce, poiché la società sta sviluppando completamente funzionalità di vetrina digitale simili ai Marketplace di Facebook.

Le modifiche prevedono anche la possibilità di archiviare le chat aziendali tra rivenditori e clienti in server ospitati da Facebook, affinché i dati possano essere ulteriormente sfruttati per la pubblicità informata sul gigante dei social network.

Intanto le statistiche di WhatsApp sono tutto fuorché incoraggianti. I dati di Sensor Tower indicano infatti che il numero di download dell’app ha recentemente mostrato una diminuzione del 14%, poiché la piattaforma ha registrato 9,7 milioni di download nella settimana dopo l’annuncio degli aggiornamenti della policy rispetto agli 11,3 milioni dei giorni precedenti.

Nel frattempo il servizio di messaggistica crittografata Signal, lanciato da Moxie Marlinspike e Brian Acton dopo che quest’ultimo ha lasciato WhatsApp sulla scia di disaccordi sulla privacy degli utenti, è stato scaricato 8,8 milioni di volte a livello globale nella settimana successiva all’annuncio dei cambiamenti di WhatsApp, avvenuto il 4 gennaio. 


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Depositphotos / Denys Prykhodov

Secondo Sensor Tower si tratta di uno straordinario incremento rispetto alle 246 mila volte in cui era stato scaricato la settimana prima. L’app ha goduto di un ulteriore endorsement da parte di Elon Musk, che tramite Twitter il 7 gennaio ha invitato i suoi follower a usare proprio Signal.

La scorsa settimana Signal stesso ha annunciato che stava “continuando a frantumare i record di traffico e a incrementare potenza” nonostante alcuni problemi con la creazione di gruppi e alcuni ritardi nell’invio di codici di verifica agli utenti.

Anche Telegram, popolare app di messaggistica progettata dai russi Nikolai e Pavel Durov e dal loro partner commerciale Axel Neff, ha beneficiato delle preoccupazioni degli utenti relative a WhatsApp. Ancora secondo Sensor Tower ha goduto di 11,9 milioni di download nella settimana sempre successiva al 4 gennaio rispetto ai 6,5 milioni della settimana precedente.

Martedì così l’app ha inviato un messaggio agli utenti affermando che il loro numero è attualmente pari a 500 milioni.

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