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Uno sponsor da 3,5 miliardi per il sogno di Adelasia all’America’s Cup

Il team è ancora sulla carta, ma c’è l’annuncio del sostegno di Cataldi, il ceo di Altus Srl, l’immobiliare fondata dall’italo-messicano Covarrubias, l’uomo che voleva comprare Gft


Un annuncio stringato, che segue di poco quella della partnership Pirelli-Luna Rossa. Riguarda Adelasia di Torres, il team con base in Sardegna che sogna di lanciare la sfida alla prossima edizione dell’America’s Cup. Renato Azara, il patron, rende noto che entra nell’omonima Fondazione che sostiene il progetto Pasquale Cataldi, il ceo e partner della Altus Srl e chairman del board del fondo maltrese BitBull Fund, con l’obiettivo di diventare title-sponsor della sfida.
Un patrimonio di 3,5 miliardi
Altus è una società immobiliare basata in Italia a Firenze e Brescia e fondata dal business man italo-messicano Fabio Massimo Covarrubias, l’uomo che negli Anni Novanta cercò di acquistare Gft (che produceva per Armani, Ungaro e Valentino) e che ha poi creato il secondo gruppo mondiale di fertilizzanti, nonché sviluppata dallo stesso Cataldi con il progettista Michele Morandi . Una società, Altus, con un patrimonio di 3,5 miliardi di dollari, che ha costruito residenze di lusso (a Firenze ha comprato parte del Palazzo Guicciardini).
“Adelasia rappresenta la grande sfida che promuove molti dei valori che hanno ispirato la mia crescita umana e professionale, come il sinergico lavoro di team – spiega Cataldi -. Mi piace contribuire a un progetto che sia occasione di crescita per progettisti, cantieri e velisti perché credo nell’importanza dello sport per lo sviluppo individuale e sociale. La vela incarna quei valori per me fondamentali che sono la tutela dell’ambiente e la sostenibilità, diventati ormai imprescindibili, e la Coppa America è un ottimo veicolo
per puntare dritto sulla salvaguardia del mare e degli oceani”. “La partnership con Altus rappresenta una pietra miliare nel percorso di Adelasia: il traguardo che ci consentirà di lanciare ufficialmente la sfida, oggi, è più vicino”, dice Azara.

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