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Universitari via dal Civico "Disagi in ospedale"

PALERMO – Disservizi, mancanza di personale e macchinari fuori uso.  A denunciare la situazione in cui verserebbe l’Arnas Civivo è il sindacato Cimo. “L’assenza di programmazione delle assunzioni, la pessima governance dell’azienda e segnatamente dell’Ospedale dei Bambini-Di Cristina – si legge in una nota del sindacato – fondata sulla presenza degli universitari sta creando caos e difficoltà sia nell’assistenza sanitaria ambulatoriale che nell’assistenza ospedaliera”.Qualche giorno fa Giovanni Corsello, primario di Pediatria col doppio incarico all’ospedale dei Bambini e al Policlinico, si è dimesso. “Il direttore sanitario – prosegue la nota – ha sospeso dalle attività assistenziali tre medici universitari facendo così venire meno sia le attività ambulatoriali che i Day Hospital dell’ospedale dei Bambini, sia mettendo in crisi il già precario sistema delle guardie attive mediche notturne festive sia della Pediatria 4 e delle Malattie Infettive; ma come se non bastasse si sono messe in crisi le reperibilità dei medici di entrambe i reparti ospedalieri. La direttiva della direzione è giunta senza alcun preavviso e solo per via telefonica. In atto gli altri medici con contratto ospedaliero stanno cercando di coprire i turni lasciati vacanti. Ma seria preoccupazione viene espressa sulle attività degli ambulatori e nei day hospital di gastroenterologia, endocrinologia e reumatologia. Il prossimo accesso di numerosi pazienti con patologie anche gravi è già previsto per martedì prossimo”.
Ma la situazione più grave, secondo il Cimo, riguarderebbe i malati oncologici: “Delle tre risonanze magnetiche solo una è funzionante ed i malati oncologici vengono inviati fuori dall’azienda, presso privati, per effettuare l’esame per la stadiazione della patologia oncologica”.
Angelo Collodoro, vice segretario regionale, sottolinea: “Se la direzione strategica aziendale avesse messo nella programmazione sanitaria lo stesso impegno profuso nella cura dell’immagine certamente gli gli operatori sanitari e l’assistenza sanitaria non verserebbero nella crisi in cui si dibattono ormai da qualche anno”.
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