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Un’architettura storica rivive grazie al design d’autore

Per raccontare una storia spesso non servono le parole e la progettazione ne è un esempio. Le linee, le forme, il colore, i materiali, racchiudono in sé un potere intrinseco, quello di creare mondi sempre nuovi e affascinanti.

«L’aspetto più importante nel progettare un interno? Tutto. Deve avere buone proporzioni, una funzione ben precisa, ma deve anche essere capace di restituire emozioni e sensazioni. Bisogno narrare una storia, fatta di texture e di contrasti. È un mezzo molto complesso e intricato con cui esprimere la creatività, ci sono molti aspetti che devono dialogare in armonia».

Così Charles de Lisle ci introduce nel suo mondo creativo, che affonda le radici nella sua infanzia. Il designer è infatti cresciuto in una famiglia che apprezzava l’arte e l’artigianato. Suo padre progettava mobili e suo nonno si occupava di carta da parati. Il background artistico di Charles e la sua maestria nella lavorazione della ceramica, invadono gli spazi e gli oggetti che crea. Questa casa di San Francisco ne è un esempio.

Ph William Abranowicz

Originariamente costruita nel 1963, la casa è composta da volumi definitivi da elementi in sequoia e vetro, che affacciano su una collina di San Francisco. La struttura modernista è rimasta intatta per più di mezzo secolo, nonostante il quartiere in cui si trova, Pacific Heights, sia diventato famoso grazie agli edifici vittoriani e alle architetture Beaux Arts«La casa fu costruita nel 1963 ed è stata progettata da Hank Schubart, un allievo di Frank Lloyd Wright. Era importante mantenere lo straordinario carattere della struttura, introducendo in maniera non invasiva gli elementi contemporanei. L’intera casa è stata sviscerata e ricostruita, preservando il layout e i dettagli originali. Abbiamo scelto con cura i materiali, incorporando stili e tecniche della costruzione originaria», continua Charles de Lisle.

Ph William Abranowicz

Per il designer e il suo team questa è stata una sfida importante, poiché la giovane coppia di clienti desiderava mantenere le qualità originali della casa e la sua sensibilità modernista, rendendola però confortevole per una famiglia moderna. Una ricerca storica durata cinque anni, focalizzata su ogni minimo aspetto di ciascun elemento. «I clienti speravano di avere una casa dove ogni stanza avesse una storia, abbiamo tenuto in considerazione ogni elemento, da dove proveniva il materiali, come è stato prodotto e anche come inserirlo nell’interno» – racconta il designer.

Ph William Abranowicz

Ad assecondare la magnifica struttura troviamo una sinfonia originale e perfettamente curata di pezzi di design. Alcuni vintage come Ward Bennett, Joe Colombo, Gio Ponti, Pierre Chapo e Maurice Dufrène. Mentre altri più giovani, tra questi Max Lamb, Martino Gamper e Peter Marigold. Grande attenzione anche ai wall decocarta da parati di de Gournay con alberi di pino, wallpaper unici che elogiano la natura e delicati disegni a inchiostro giapponese. «Ci avviciniamo sempre a ciascuno dei nostri progetti come una sfida. Questo ci la possibilità di creare spazi unici come i nostri clienti ma legati tra loro attraverso un grande rispetto degli elementi e del design», conclude Charles de Lisle.

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