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Un Verdicchio italiano è il vino bianco migliore al mondo, secondo Wine Enthusiast

Il miglior vino bianco al mondo? È italiano! A decretarlo Wine Enthusiast, magazine statunitense di riferimento tra gli appassionati di vino, che ha eletto un Verdicchio sotto i 15 euro al secondo posto nella loro classifica internazionale dei 100 most exciting wines 2021, alle spalle di un rosso francese. Si tratta del Bucci 2019 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore. 

Una degna conclusione per questo 2021 così fortunato per l’Italia: alle vittorie nello sport e nella musica aggiungiamo un grandissimo riconoscimento anche nel settore vitivinicolo, che guarda al 2022 come l’anno della ripartenza.

La classifica dei 100 migliori vini dell’anno, selezionati tra un panel di 22 mila vini che comprende produttori di tutte le tipologie e dimensioni, è nota per le sue selezioni controcorrente e a volte provocatorie. Nel 2018 fece scalpore il primo posto assegnato al Nizza “I Cipressi” di Michele Chiarlo, vino a base Barbera della zona del Monferrato, sempre sotto i 15 euro, che si piazzò davanti a ben più celebri rossi internazionali. Nell’ultima graduatoria, però, è proprio il Verdicchio di Bucci a collocarsi primo tra i bianchi, superando altri 17 vini italiani in classifica: quasi un quinto dei vini, scelti tra prestigiose etichette di tutto il mondo, è quindi italiano! I sommelier di Wine Enthusiast, nelle loro note di degustazione, definiscono questo Verdicchio “Assolutamente Fenomenale”, e non possiamo che condividere il loro entusiasmo.

Ma al di là dei sensazionalismi, quali sono le caratteristiche che rendono così unico questo vino bianco, al punto da fargli valere il secondo posto? E soprattutto, come possiamo abbinarlo per esaltare i nostri piatti preferiti? Scopriamolo insieme!

Il Verdicchio: dove nasce e quali sono le sue caratteristiche

Per conoscere più da vicino questo vino, partiamo dal Verdicchio. Si tratta di una varietà autoctona di uva a bacca bianca, coltivata soprattutto nelle Marche, e in particolare in due sottozone, che danno il nome alle rispettive Denominazioni di Origine Controllata: Castelli di Jesi, e la piccolissima Matelica.

matelica verdicchio

Ghischeforever/shutterstock.com

Le caratteristiche principali del Verdicchio prodotto in queste zone sono:

  • la spiccata acidità, che lo rende fresco e piacevole da bere;
  • le note di agrumi come mandarino, limone, e una piacevole nota mandorlata sul finale;
  • una texture oleosa che dona ricchezza al palato;
  • la capacità di invecchiare: infatti, le migliori bottiglie durano anche dieci anni se ben conservate!

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Bucci riporta altri due termini in etichetta: Classico e Superiore. Vediamo il loro significato:

  • Classico: La DOC Castelli di Jesi comprende un territorio abbastanza grande, ma solo la più antica e originaria zona collinare, dove crescono le uve migliori baciate dal sole, può fregiarsi della denominazione Classico. Ed è proprio su queste colline, a Ostra Vetere (AN), che nasce il Verdicchio di Bucci.
  • Superiore: questo termine invece indica che il grado alcolico è più elevato, e il vino è più corposo e concentrato.

Insomma, il nostro Verdicchio di Bucci proviene dalla zona migliore ed è più ricco di corpo ed aromi della media: le premesse per un ottimo vino ci sono tutte! Ma vediamo ora più nel dettaglio le caratteristiche della nostra bottiglia.

Perché il Bucci 2019 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore è il vino bianco migliore al mondo?

È un vino dal colore paglierino mediamente intenso, al naso ci accolgono note di erbe mediterranee, fiori e agrumi, che ritroviamo anche al palato, assieme a una nota più dolce di pesca. Sul finale spunta la classica chiusura mandorlata del Verdicchio.

Nessun sentore di legno, affumicato o vaniglia, come del resto ci aspettiamo da un Verdicchio vinificato e affinato solamente in acciaio. La lavorazione in acciaio viene preferita per questa tipologia di vini bianchi freschi e fruttati, proprio per lasciare spazio alla tipicità del vitigno e del territorio, e non coprire i bellissimi aromi che il Verdicchio naturalmente ci regala.

L’acidità e la sapidità lo rendono fresco, asciutto e piacevole. È un vino pronto da bere, anche se può sicuramente essere conservato per qualche anno in cantina, e l’eleganza e l’equilibrio ne fanno sicuramente un prodotto d’eccellenza.

villabucci.com

Ma come mai i sommelier di Wine Enthusiast hanno scelto proprio questo bianco?

Tra le motivazioni si legge: “Questo splendido bianco si apre con seducenti aromi di macchia mediterranea, fiori gialli primaverili, eucalipto e agrumi. Il delizioso palato offre sentori di succosa pesca gialla, finocchio, mandorla bianca e un accenno di pompelmo insieme a un’acidità piccante. Una nota minerale e salina aggiunge profondità. Assolutamente fenomenale.”

Particolarmente apprezzati gli aromi variegati ma precisi, che sembrano raccontare, con ricchezza di dettagli, la storia del territorio, tra pini marittimi e frutteti, in cui il Verdicchio di Bucci prende forma.

Verdicchio dei Castelli di Jesi: da bottiglia economica a marchio di qualità

L’annata 2019, seppur poco produttiva, è stata un’ottima annata. Vale a dire: poco vino, ma buono! D’altronde, negli ultimi anni il Verdicchio dei Castelli di Jesi sta conoscendo una fortuna senza precedenti. Nel 2020 è stato il bianco fermo italiano più premiato dalle guide, e anche in termini di vendite si è registrato un vero e proprio boom: 190 mila ettolitri venduti, 51 mila in più rispetto all’anno precedente.

Un vino storico, riscoperto dalla critica quanto dal grande pubblico, grazie anche a un riposizionamento del brand Verdicchio, storicamente etichettato come vino economico.

Così la classica bottiglia a forma di anfora pian piano scompare, lasciando spazio a prodotti di alta qualità, eleganti alla vista e al palato.

Degustandolo, il nostro Verdicchio Dei Castelli di Jesi Bucci conferma pienamente l’ottima annata e la rinnovata fama. Inoltre, è estremamente versatile nell’abbinamento al cibo, anche se dà il suo meglio accompagnato ad alcuni piatti o tipologie di alimenti. Curioso di scoprirli? Continuate a leggere!

Il Verdicchio in cucina: come abbinarlo correttamente? 

Anche se abbiamo in mente il Verdicchio di Bucci, le nostre considerazioni sugli abbinamenti possono essere estese a qualunque Verdicchio dal profilo simile e di buona qualità. Per le sue note di acidità e sapidità, possiamo sicuramente abbinarlo ad alimenti mediamente grassi, salse aspre, ingredienti salati o aciduli.

Qualche esempio? Partiamo dai primi: una pasta estiva e vegan con pomodorini e capperi, i cui sapori duri verranno accompagnati e moderati proprio dall’acidità e dalla sensazione salina del vino, oppure, per chi ama il pesce, un bel piatto di spaghetti alle vongole.

verdicchio in cucina

Quality Master/shutterstock.com

Sui secondi ci possiamo sbizzarrire: per abbinamenti classici, possiamo “sgrassare” una frittura di pesce, accompagnare molluschi di tutti i tipi, o un pesce azzurro, come un branzino al sale, un halibut o una sogliola al cartoccio. Ma chi ha detto che il vino bianco va solo col pesce? È perfetto con pollo fritto (basta che teniamo alla larga la salsa barbecue!), tajine e in generale umidi di carne bianca. Ottimo anche con burger vegetali o falafel, magari con una bella salsa hummus di accompagnamento!

Un vino fresco, elegante ed equilibrato come questo non ha bisogno di tanto per risaltare, anzi, è proprio il caso in cui “less is more”: ingredienti semplici e freschi, come una bella caprese con un filo di olio EVO e una foglia di basilico, una burrata con pomodorini confit e pane abbrustolito, assieme a un bel bicchiere di Verdicchio, trasformeranno un pranzo veloce in una festa di aromi!

Riassumendo: siamo davvero davanti al vino bianco più buono del mondo? Forse, a differenza degli amici di Wine Enthusiast, non ne abbiamo assaggiati a sufficienza per averne la certezza! Sicuramente è un grande vino, che spicca nella sua semplicità, e rappresenta con orgoglio un grande territorio.

Che dite, vi abbiamo convinti a provare il Verdicchio dei Castelli di Jesi, che sia l’ormai celebre Classico Superiore di Bucci 2019, o quello di un altro produttore? Non dimenticate di raccontarci cosa avete degustato e come lo avete abbinato, siamo curiosi!

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