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Uccise a coltellate 25enne bresciana, marocchino assolto: “Era incapace di intendere e volere”

l gup del tribunale di Brescia ha prosciolto perché «incapace di intendere e volere» Abderrhaim El Mouckhtari, il 54enne marocchino che a febbraio di un anno fa uccise a coltellate la sua terapista per la riabilitazione psichiatrica.

Un attacco d’ira del marocchino, senza motivo

L’uomo, con problemi psichici, viveva in un bilocale all’interno della cascina ed è qui che è avvenuto il delitto. Per motivi ancora da stabilire, tra l’ospite e la volontaria ci sarebbe stata una lite «per futili motivi», spiegano gli investigatori. L’uomo, in un attacco d’ira, ha afferrato un coltello in cucina e ha colpito la giovane, lasciandola senza vita. Quindi è andato in strada dove, in stato di choc, è stato bloccato da una pattuglia della Polizia locale.

Nadia fu uccisa con dieci coltellate

La vittima si chiamava Nadia Pulvirenti, aveva 25 anni ed era operatrice della comunità da due anni. La giovane era impiegata come terapista della Riabilitazione psichiatrica all’interno della struttura Cascina Clarabella. Il marocchino, che ha un regolare permesso di soggiorno, era ricoverato da tempo per i suoi problemi psichici.

Riconosciuta la pericolosità sociale del killer marocchino

Durante il processo gli avvocati della difesa hanno sempre fatto leva sulla salute mentale dello stesso magrebino, e alla fine il giudice ha deciso di non rinchiudere in un carcere l’omicida, bensì di mandarlo in una struttura protetta. Il maghrebino, per la sua pericolosità sociale, dovrà soggiornare per dieci anni in una Rems, struttura che ha preso il posto dell’ospedale psichiatrico giudiziario.  

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