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Tra Decaro e Appendino la tregua armata: “Non è solo colpa dei sindaci”

Il presidente dell’Anci a colloquio a distanza con l’esponente M5S che guida il Comune di Torino


Antonio Decaro e Chiara Appendino sono d’accordo. Almeno sulle modalità di comunicazione con i cittadini. È un confronto inedito quello tra il sindaco dem di Bari e la prima cittadina cinquestelle di Torino messi faccia a faccia dalla scuola di comunicazione politica organizzata da Proforma. Al centro del dibattito nella sala del colonnato dell’ex Provincia di Bari (Appendino è stata collegata in videoconferenza) sono stati i problemi che i sindaci sono costretti ad affrontare quotidianamente: la sosta in doppia fila o sulle strisce pedonali a Torino, la pulizia delle strade e l’abbandono dei rifiuti ingombranti a Bari. Tutto il mondo, insomma, è paese.

“Contro il parcheggio selvaggio ho chiesto ai vigili di multare senza tolleranza e buona parte della città si è rivoltata — ha raccontato Appendino — ma un sindaco ha il dovere di non rincorrere il consenso e se lo fa commette un errore enorme”. Le fa eco Decaro: “un sindaco ha il dovere di fare scelte scomode, vive la solitudine della responsabilità, deve ascoltare i cittadini ma poi decidere al di là della pancia”. Il primo cittadino del Pd ha raccontato della sua battaglia contro gli incivili e gli sporcaccioni fatta a colpi di denunce social attraverso i video di chi sporca le strade o recensioni e voti bassi su Tripadvisor. “Un ristoratore si giudica non solo dal modo in cui serve a tavola, ma anche da come tratta i rifiuti e quindi quando ho scovato quello che gettava i bustoni del l’immondizia vicino ai cassonetti senza fare la differenziata, sono andato sul sito web di recensioni e gli ho messo 3”. È sui social, il canale privilegiato di interazione con i cittadini, che si è concentrata ormai l’attività comunicativa dei sindaci. “Il mio social preferito è Instagram — spiega la sindaca del M5S — proprio lì ho discusso tempo fa con un ragazzo che mi rimproverava di non aver chiuso le scuole per la neve: per farla breve, ne è nato un confronto che mi ha portato poi a incontrare tutta la classe di liceo a cena con i professori. Il bello è passare dai social alla vita reale”.
I due amministratori sono stati d’accordo sul fatto che “non è tutto sempre colpa dei sindaci”. Il talk pubblico, moderato dalla giornalista di Agorà Serena Bortone, ha riguardato anche le differenze di genere. “Mi prendono in giro per i capelli perché non ho tempo di andare a sistemarli dal parrucchiere e molto spesso per il pinocchietto che ho o le scarpe che indosso — dice Appendino — alla prima del teatro parlano del mio look quello che non accadrebbe con un sindaco uomo”. Ma per Decaro non si tratta di un atteggiamento sessista, “degli uomini cosa devono criticare? Ci vestiamo sempre uguali di colore nero o blu”. Anche se mi criticano per le cravatte”. Quanto agli hater su Facebook che il sindaco di Bari ha scelto di convocare a Palazzo di Città e incontrare personalmente, la sindaca di Torino ha optato per una strategia diversa. “Mi scrivono sulla bacheca insultandomi, poi io rispondo loro attraverso messaggi privati e il tono della conversazione cambia completamente”.

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