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Tra Calenda e Mastella sono volati gli stracci sull’appoggio a Conte

AGI – “Comunque anche io ho avuto l’onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. #costruttori del nulla”. Lo ha scritto su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.

In un tweet successivo, il politico candidato a sindaco della capitale spiega: “Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo. Ps: non ho motivo di pensare che il Pd fosse a conoscenza di quanto detto”.

Pochi minuti ed arrivata puntuale la replica di Mastella. “Sei una persona di uno squallore umano incredibile. Ti ho telefonato per chiederti cosa facevi e mi hai detto che eri contro Renzi. Allora sei per il Pd? No, mi hai risposto: ‘il Pd mi dovrà scegliere per forza come candidato sindaco’. Poi hai aggiunto: ‘ne parlo’. Quanto a me, non ho alcuna titolarità per parlare a nome del Pd. Sei rimasto quello che conoscevo all’epoca del Cis di Nola, che era il referente per le segnalazioni. Ruolo modesto, perché sei moralmente modesto”, conclude Mastella in una nota, “in risposta al Pariolino Calenda“.

Dal canto suo, il Partito democratico – fa sapere il segretario del partito a Roma, Andrea Casu, “è totalmente estraneo allo scambio di messaggi, con supposte proposte sul sindaco di Roma, tra Calenda e Mastella, di cui abbiamo appreso oggi a mezzo stampa”. “Abbiamo chiarito in ogni sede che la prossima candidata sindaca o sindaco vogliamo sceglierlo insieme alle romane e ai romani, come abbiamo sempre fatto. In queste ore – conclude – il Paese ha bisogno di risposte, non di polemiche”. 

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