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Torino, via al Salone del Gusto: code di visitatori e delagati fin dalle prime ore

Il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, lancia un appello a salvare i borghi di montagna. La kermesse con 7 mila espositori e novecento eventi


Si apre con l’appello a salvare i borghi di montagna il Salone del Gusto di Torino. Il fondatore di Slow food, Carlo Petrini, nel discorso di apertura della kermesse che quest’anno, più che in passato, fonde i produttori italiani con le comunità del cibo di Terra madre, punta il dito sulla tutela del territorio “perché quando parliamo di cura del suolo in realtà stiamo parlando di cibo”.
“Recuperiamo i borghi di montagna- dice Petrini – Vanno bene gli accordi con Amazon e Ali Babà ministro Centinaio, gli accordi si fanno anche con i nemici, ma non dimentichiamoci i borghi”. E aggiunge: “Possibile che nei borghi non esistano più botteghe, luoghi in cui si comprino prodotti al minuto. Non riusciamo a mettere un’idea di bottega multifunzionale dove c’è una para farmacia, posta, luogo in cui i prodotti del Made in Italy lo consumiamo noi perché non ci credono gli altri. Dobbiamo lavorare per la costruzione di piccole botteghe multifunzionali nei luoghi dove oggi non c’è più profumo di pane e non c’è nulla, solo spazi per il dormitorio dei cittadini che vanno e vengono. Facciamo in modo che i nostri borghi non diventino un deserto”.

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