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Torino, partita la maturità. Appendino al liceo Berti saluta gli studenti: "Comunque vada, andrà bene"

Esame per trentamila ragazzi in Piemonte, 17mila nel Torinese. La sindaca: “Ero una secchiona, ma il tema mi gettò nel panico”


È partita pochi minuti fa con la consegna dei titoli per la prima prova, il tema d’italiano, la maturità per oltre 30 mila studenti piemontesi, di cui quasi 17 mila in provincia di Torino. Tensione e corsa frenetica a ripassare gli ultimi autori più quotati, per l’analisi del testo: “Molto probabilmente uscirà Pirandello” diceva sicuro prima di entrare in classe un maturando del liceo classico Gioberti. “Italo Svevo manca da una decina d’anni – aggiungeva il compagno – Tra i classici potrebbe essere lui”. Nei capannelli che si formano davanti alla scuola di via Sant’Ottavio però si ipotizza anche un tema al femminile: “In questi giorni su internet ho letto che la scelta potrebbe cadere su Elsa Morante” spiegava ad altri ragazzi in attesa Giorgia, dell’indirizzo linguistico.
Nessuno degli studenti del liceo del centro cita Giorgio Bassani e il suo “Il giardino dei Finzi Contini”, ma molti – anche se meno che in altri indirizzi – hanno già deciso ancor prima di entrare che non sarà l’analisi del testo la tipologia su cui impegnarsi. “Farò il tema storico o al massimo la traccia socio-economica” confessa Giulia.

La sindaca Chiara Appendino ha scelto invece il liceo scientifico Berti per fare un saluto e un augurio ai maturandi: “Ero molto secchiona ed ero convinta di poter prendere 100, ma ho ciccato proprio la prima prova e alla fine sono uscita con 98 – ha ricordato parlando coi ragazzi – Non ho dormito nessuna delle notti prima degli esami, dalla prima prova all’orale. Proprio durante il tema sono rimasta per tre quarti d’ora completamente nel panico perché non sapevo quale titolo scegliere, ma quello che vi dico è che a distanza di 12 anni lo conservo come un ricordo positivo perché, anche se non andrà come vi aspettate, andrà comunque bene”.
Ad accompagnare la sindaca, la consigliera delegata per l’Istruzione della Città metropolitana, Barbara Azzarà, e il direttore dell’ufficio scolastico provinciale, Stefano Suraniti, impegnato in questi giorni nel gran lavoro di composizione delle commissioni d’esame. “Rispetto agli anni passati siamo riusciti a sostituire tutti i professori che non potevano più far parte delle commissioni con un certo anticipo – spiega il provveditore Suraniti – Abbiamo superato i 150 commissari sostituiti senza però registrare problemi nell’organizzazione. Siamo riusciti a creare una procedura snella e anticipata che ha risolto molte difficoltà”.

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