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Torino, ostensione straordinaria della Sindone, Nosiglia: "Nessuno l'ha mai vista così da vicino"

Questa sera l’esposizione riservata per 2500 giovani  in Duomo


La Sindone illumina la notte di San Lorenzo di 2.500 giovani che stasera saranno nel Duomo di Torino. “Sarà una venerazione straordinaria – spiega monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e custode pontificio del Telo – perché per la prima volta nella sua storia potrà essere contemplata a pochi centimetri di distanza”, dietro i vetri della cappella che la ospita. “Sarebbe il modo ideale – aggiunge – di fare anche le prossime ostensioni”
A differenza delle precedenti ostensioni, in cui veniva mostrata ai pellegrini dal basso verso l’alto, questa volta la Sindone viene contemplata dall’alto verso il basso, nella cappella sottostante la Tribuna Reale del Duomo di Torino. “Si vedono il volto del Signore, la ferita del costato, le mani e i piedi – spiega monsignor Nosiglia – Non era mai stata fatta una cosa del genere”.
Modalità che il custode pontificio del Telo auspica “vengano tenute in considerazione per le prossime Ostensioni”. “Mi piacerebbe molto, anche se so che non è semplice – osserva – E’ già difficile oggi, con 2.500 pellegrini, figuriamoci quando i fedeli sono 2 milioni”, come in occasione dell’ultima Ostensione, quella del 2015. Una idea sarebbe quella di ripetere questo tipo di venerazione “per determinate categorie di persone, come i poveri o i disabili. Penso – conclude – che sarebbe una idea particolarmente opportuna”.
Nosiglia ha parlato anche dei molti studi sull’autenticità o meno della Sindone: “Non siamo contrari alla ricerca,
la scienza deve fare la sua strada purché sia onesta e senza pregiudizi”.  “Quello che ci interessa – aggiunge – è che la Sindone è l’immagine del Vangelo. Vederla significa immergersi nella sofferenza e nell’amore profondo che Cristo ha avuto per noi. Un mistero così profondo e sconvolgente ma anche carico di speranza”

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