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Torino, escalation di scritte .Via Po deturpata dai vandali

Nessun edificio è risparmiato. I commercianti organizzano un incontro con i condomini cui spetta la pulizia


I primi a mostrare insofferenza per l’aspetto poco decoroso della via sono i commercianti. “Si sa che il degrado richiama altro degrado e il rischio è che la situazioni peggiori”, dice Alessandro Chiales, presidente dell’associazione dei commercianti di via Po.
Al problema scritte e decoro i negozianti dei portici hanno provato a rimediare da soli: “Abbiamo già provveduto a far cancellare i graffiti e a rimettere in ordine i portici più di una volta, l’ultima a dicembre, anche se non sarebbe compito nostro”, spiega ancora Chiales.

Non tocca ai negozianti ma nemmeno al Comune. I portici, infatti, anche se usati dal pubblico, sono privati e appartengono ai condomini che sorreggono. Ogni manutenzione, ordinaria o straordinaria, dunque, spetterebbe ai residenti e ai negozianti che sono proprietari dei muri dei loro negozi, in quanto condòmini.
In passato il Comune è già intervenuto ma era il 2006 e in ballo c’erano le Olimpiadi invernali. “In quel caso l’amministrazione pubblica decise di fare un intervento straordinario ripulendo tutti i portici”. Nella delibera che stabiliva l’entità di quell’intervento era contenuta anche una clausola che avrebbe dovuto obbligare gli amministratori dei condomini a provvedere alle successive manutenzioni ogni sei o sette anni. Ma questo, almeno nella maggior parte dei casi, non è stato fatto.
“È un problema che ci sta a cuore – dice il presidente dell’associazione – ed è per questo che la prossima settmana incontreremo gli amministratori dei palazzi di via Po per cercare un accordo” e dare una mano di colore sullo spray che imbratta i portici. “L’ideale sarebbe individuare un’unica ditta a cui affidare la manutenzione ordinaria e straordinaria , e questo lavoro comprenderebbe anche ripulire i muri dalle scritte – propone Chiales – In questo mondo si potrebbe intervenire con continuità ed evitare che la situazione degeneri”.

Un’operazione di pulizia una tantum, infatti, non basta, soprattutto perché in via Po transita la maggior parte dei cortei e delle manifestazioni che vogliono far sentire la propria voce nel centro della città. E spesso i cori di protesta restano impressi sui muri dei portici come a voler lasciare una traccia più o meno indelebile.
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