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Torino, commercianti sotto il Comune contro la nuova Ztl

Domani flashmob di protesta con sedie e sgabelli. I negozianti: “Abbiamo già raccolto 5 mila firme”
 

Tutti in piazza Palazzo di Città all’urlo di “Aggiungi un posto in sala ma portati una sedia”. Commercianti e residenti domani saranno davanti a Palazzo civico per contestare l’ipotesi di allungare la zona a traffico limitato in centro e di renderla a pagamento. Anche se, in realtà, il motivo ufficiale del “flash mob” è un altro: il Comune ha organizzato un confronto con i cittadini del centro sulle possibili nuove restrizioni alle auto e ha messo a disposizione appena 85 posti, da prenotare via web. “I residenti nell’area Ztl sono 30 mila e visto che in sala non ci saranno abbastanza sedie per tutti, abbiamo invitato torinesi e colleghi del commercio a venire alle 18 davanti al Comune con una sedia per allestire in piazza una sala più capiente e far sentire la nostra voce”, spiega Fulvio Griffa, presidente del coordinamento associazioni di via del centro.
Alla giunta Appendino è bastato, dunque, presentare un’ipotesi di nuova Ztl per scatenare la protesta. L’idea dell’assessora ai Trasporti Maria Lapietra è di far pagare l’ingresso a chi entra in centro tra le 7.30 e le 19.30 con tariffe che varierebbero in base a quanto il veicolo è inquinante. In cambio, gli automobilisti avrebbero anche la possibilità di parcheggiare per alcune ore gratis (in qualche caso il costo dell’ingresso potrebbe equivalere a quello del parcheggio). Il vero obiettivo è di scoraggiare chi attraversa la zona a traffico limitato senza fermarsi ma solo per raggiungere il lato opposto della città.
Il modello è questo ma orari, tariffe, modalità di accesso sono ancora tutti da definire. Per questo da Palazzo Civico si dicono stupiti dalla contestazione di domani: “Questo non è il tempo di protestare ma piuttosto di suggerire modifiche e miglioramenti”, evidenzia l’assessore al Commercio Alberto Sacco. Che spiega: “Il confronto con le associazioni dei negozianti è costante, ascoltiamo le loro proposte. Vogliamo favorire il commercio e non certo penalizzarlo”.Tuttavia, l’intero impianto della nuova zona a traffico limitato non convince i cittadini e i negozianti che hanno dato vita alla pagina Facebook “No Ztl prolungata a Torino”: “A venti giorni dall’inizio della campagna abbiamo raccolto nei nostri negozi oltre 5 mila firme non solo dei commercianti ma anche di centinaia di residenti o che utilizzano il centro, a dimostrazione della profonda contrarietà alle confuse proposte dell’amministrazione 5 Stelle”, spiega Griffa.
Il Comune ha previsto tra marzo e aprile una serie di confronti sul tema con le varie categorie interessate. L’obiettivo è chiudere entro fine anno per far partire la nuova Ztl dal 2019. Ma la strada si preannuncia in salita. Domani, alle 18, il confronto con gli abitanti del centro si trasformerà in una protesta di piazza con sedie, sgabelli e pure fischietti per farsi sentire  meglio. “Palazzo Civico dice di voler coinvolgere la cittadinanza ma organizzare un confronto con 85 persone equivale a indire una riunione di salotto. Parliamo di un cambio di regole che potenzialmente interessa 1,5 milioni di abitanti dell’area metropolitana”, evidenzia Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino, che appoggia il flash mob di domani e che rincara la dose: “Il progetto del Comune mira a rendere il centro un fortino inaccessibile”
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