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Tiburtino III, sospeso il consiglio: scontri tra CasaPound e antifascisti

Ancora tensione nel quartiere dopo i disordini di fine agosto. Sospesa la seduta straordinaria sul futuro del centro di accoglienza di via del Frantoio. Un ferito tra i militanti di estrema destra. Peciola: «Indegno far entrare i neo fascisti in consiglio»

(Ansa)(Ansa)
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Ancora disordini al Tiburtino III, periferia est di Roma, dopo il ferimento di un migrante a fine agosto davanti al presidio umanitario di via del Frantoio: scontri, lancio di oggetti, insulti e spintoni all’esterno del centro anziani del quartiere tra i militanti di CasaPound e un centinaio di rappresentanti dei movimenti antifascisti, radunati per protestare contro l’ammissione dei militanti di estrema destra al consiglio straordinario del municipio convocato proprio per discutere sul futuro del centro di accoglienza per migranti. La seduta – contestata dagli attivisti di sinistra e voluta da CasaPound che chiede la chiusura del centro – è durata pochissimo: sospesa dopo appena dieci minuti. Sequestrati dai carabinieri del Nucleo informativo del Comando provinciale di Roma un’asta metallica, una lametta, un casco e una bandiera sul luogo degli scontri.

Tensioni fuori e dentro la struttura

Prima dell’avvio della riunione municipale, i militanti di estrema destra sono stati fatti entrare nella sala del centro anziani, che doveva ospitare la riunione, mentre gli antifascisti sono rimasti fuori. Decisione che i manifestanti non hanno gradito e, dopo aver forzato il blocco, sono riusciti in qualche modo ad entrare nella struttura. Durante il consiglio municipale c’è stata una violenta colluttazione tra i due gruppi con, pare, lancio di spray al peperoncino. Un militante di Casapound è rimasto ferito, non è chiaro se da un casco lanciato dagli antifascisti o dalla fibbia di una cinta brandita da qualche altro militante del movimento neofascista.

Scontri, urla e insulti

Secondo una prima ricostruzione, gli antifascisti sono riusciti a entrare nel centro anziani da un secondo ingresso nel cortile antistante alla sala dove è avvenuta la colluttazione. Poi l’intervento della polizia in assetto anti sommossa ha diviso di nuovo i due schieramenti. Casapound nella sala, gli antifascisti in via del Badile. Dice Mauro Antonini, coordinatore regionale di Casapound: «Mentre attendevamo la seduta del consiglio, noi di Casapound Italia insieme ai residenti Tiburtino III, siamo stati aggrediti dal sedicente “Nodo territoriale del Tiburtino”, con caschi e soprattutto con spray urticante che ha reso la vita difficile a molte persone che si sono andate a fare medicare. Il consiglio ora è sospeso, aspettiamo speranzosi che ri-inizi». I militanti di Casapound che volevano partecipare al consiglio sono entrati scortati dalle forze dell’ordine e sono rimasti bloccati dentro nella struttura per oltre un’ora prima di uscire, ancora grazie al cordone della polizia. Mentre gli antifascisti sono stati fatti arretrare verso il vicino largo Bojano.

Peciola: «M5S comportamento indegno»

I militanti di sinistra del «Nodo Territoriale Tiburtina» rivendicano sui social lo stop al consiglio straordinario: «Vittoria». «Il vero degrado sono politici e fascisti che speculano sui quartieri e sui migranti», accusa il «Nodo Territoriale Tiburtina», contrario da subito al Consiglio straordinario sollecitato invece da Casapound che mira alla chiusura del Presidio. Spiega Alessandro Mustillo, segretario del Partito Comunista di Roma presente al presidio: «Il Movimento 5 Stelle fa come la Democrazia Cristiana: giocano agli “opposti estremismi”, peccato che in consiglio municipale i fascisti siano stati fatti entrare, mentre il presidio dei cittadini di Tiburtino III no. La retorica degli opposti estremismi non reggei». Rincara la dose Gianluca Peciola, ex capogruppo Sel in Campidoglio: «È indegno il comportamento del M5S che ha consentito ai fascisti del “terzo millennio” di entrare nel Consiglio del Municipio IV, lasciando fuori i cittadini e le associazioni che stavano legittimamente manifestando davanti alla sede del centro anziani di Tiburtino III. Un comportamento irresponsabile e vergognoso». Interviene la presidente del IV Municipio, Roberta Della Casa: «Il consiglio straordinario è stato annullato a causa di alcune minoranze violente – sottolinea – Il Tiburtino III è un quartiere sano che non è rappresentato in alcun modo da un manipolo di estremisti che concepiscono la politica soltanto come strumentalizzazione. La Costituzione ripudia ogni forma di fascismo e rispecchia perfettamente la nostra visione». Sul posto anche l’assessore capitolino allo Sport Daniele Frongia: «Siamo sempre favorevoli al confronto democratico, siamo invece contrari a chi usa metodi violenti e non democratici – ha detto Frongia – Nessun soggetto ha quindi goduto di corsie preferenziali: condanniamo, in egual modo, ogni forma di estremismo. L’azione del governo del IV Municipio andrà avanti con la stessa determinazione di prima».

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