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Terremoto, si indaga sugli sms solidali. Pirozzi: "Soldi mai arrivati"

La procura di Rieti approfondirà le dichiarazioni del sindaco di Amatrice. La Protezione Civile: “Nessun euro è sparito”. Polemica politica: “Dove sono finiti quei 33 milioni?”Roma, 24 settembre 2017 – La beneficenza per i terremotati finisce sotto la lente deI magistrati. Come anticipava Il Fatto Quotidiano questa mattina, la procura di Rieti aprirà un fascicolo sulla destinazione di oltre 33 milioni di euro raccolti con gli sms solidali dopo il sisma che ha colpito il Centro Italia.

La questione è stata sollevata ieri (ma non è la prima volta) dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, intervenuto alla kermesse Atreju di Fratelli d’Italia. I soldi non sarebbero mai arrivati “alle persone e a quei paesi devastati”, accusa il primo cittadino. Piuttosto sarebbero stati impiegati per interventi “estranei alle aree pertinenti”, come, ad esempio, “una pista ciclabile in un paese delle Marche non colpito dalle scosse”, una delle opere inizialmente proposte dalla Regione Marche.
PROCURA: INDAGINE AVRA’ VITA BREVE -“Stiamo valutando cosa fare, abbiamo sentito cosa ha dichiarato il sindaco di Amatrice – spiega il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva -. Domani aprirò un fascicolo a modello 45 e sentiremo anche cosa ha da dire in più il sindaco. Al momento non c’è alcuna ipotesi, si tratta solo di verificare il percorso fatto dalle donazioni”. Saieva aggiunge anche che “sappiamo, che quei fondi sono nella disponibilità della Protezione Civile, quindi l’indagine avrà vita breve“.
“NESSUN EURO SPARITO” – La stessa Protezione civile replica così alle accuse: “Nessun euro donato dagli italiani è ‘sparito’ – spiega il Dipartimento – I fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma”. Si sottolinea inoltre che le donazioni “raccolte grazie alla generosità degli italiani” sono confluite “nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione dopo l’approvazione dei progetti proposti dalle Regioni d’intesa con i territori colpiti”.
Esite un elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei Garanti, specifica ancora la Protezione Civile, assicurando “massima trasparenza” e informando che tale lista è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile.
SALVINI ATTACCA – Intanto da destra si alza la polemica. Cavalca l’onda Matteo Salvini: “Il Pd di Gentiloni e Zingaretti spieghi a chi ha perso la casa ad Amatrice, Accumoli, Arquata o Pescara del Tronto perché a loro non arriverà nemmeno un euro dagli sms di solidarietà. Vergogna”.
SINDACO DI ARQUATA: NON ABBIAMO VISTO UN EURO – “Ad Arquata del Tronto con i soldi degli Sms solidali, 2,1 milioni, dobbiamo ricostruire il Municipio ma finora non si è visto un euro – dice il sindaco di Arquata Aleandro Pelucci – sui monti c’è la neve, e non ho una lettera, un documento che mi consenta di avviare la progettazione e la gara d’appalto”. Pelucci ricorda anche come “nel primo elenco di opere da realizzare con gli Sms nella provincia di Ascoli Piceno (la strada Valdaso, la Grotta sudatoria di Acquasanta, le elisuperfici), Arquata non c’era perché, disse la vice presidente della Regione, qui era tutto distrutto e bisognava fare una valutazione successiva. Votai contro, non ci dormii la notte, e la mattina alle 7 chiamai l’allora commissario Vasco Errani. Una parte dei fondi fu dirottata su di noi, ma ora non sappiamo dove quei soldi si siano arenati“.

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