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Svolta nel giallo della ventenne travolta e uccisa sulla Tangenziale di Torino

Individuato l’ultimo cliente: su di lui il sospetto di una responsabilità per omicidio colposo


C’è un sospettato per la morte di Anxela Mecani, l’albanese di vent’anni trovata in fin di vita  sabato notte tra la tangenziale Sud e lo svincolo per Stupinigi e poi morta in ospedale. La polizia si è presentata a casa dell’ultimo cliente della donna e gli ha sequestrato la macchina. L’operazione è avvenuta in provincia di Cuneo dove l’uomo risiede. La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti, l’ipotesi che prende strada è quella di omicidio colposo. Sull’auto saranno fatta tutta una serie di accertamenti per capire se sia davvero quella che ha travolto la ragazza.
Ora si tratta di capire cosa sia davvero accaduto sabato notte, magari partendo dalle poche parole sussurrate dalla donna ai soccorritori, mentre la portavano in ospedale, al Santa Croce di Moncalieri: “Quell’uomo non mi ha pagato, poi sono caduta”. Ecco allora l’potesi che l’uomo si liberi della ragazza, in qualche modo la faccia scendere dall’auto e poi parta a tutta velocità. Durante questa manovra forse investe Anxela. Pioveva a dirotto in quel momento. L’uomo non si ferma, tira dritto. Un altro automobilista darà l’allarme. Troppo tardi: Anxela morirà neanche 24 ore dopo in ospedale per le gravi ferite riportate.

Svolta nel giallo  della ventenne travolta e uccisa sulla Tangenziale di Torino

A dare la svolta al giallo della tangenziale è stata l’autopsia che ha smentito l’ipotesi fatta all’inizio: lanciata dall’auto in corsa dopo essere stata picchiata con violenza. Nessuna di queste due teorie hanno trovato riscontro nell’esame compiuto mercoledì mattina dal perito Roberto Testi. Le lesioni interne riportate dalla ragazza non sarebbero compatibili con un pestaggio e neppure con una caduta da un veicolo in movimento. Il quadro investigativo ha cosi assunto contorni differenti fino alla svolta e all’individuazione dell’uomo che, dopo i primi accertamenti, è stato rimandato a casa in attesa di chiarire meglio la sua posizione. Le indagini sono partite dall’acquisizione dei video del controllo del traffico in tangenziale; alcune verifiche sarebbero state compiute anche nel vicino campo nomadi di Mirafiori e sarebbe stato rintracciato e interrogato anche l’attuale fidanzato della vittima.

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