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Strage di Bologna, 2 agosto 1980-2018. Bonafede: " Da noi avrete fatti, non parole. Tutti gli atti saranno accessibili"

Cronaca in diretta. Bolognesi al ministro: “Non prometta a vuoto anche lei”. Per la digitalizzazione delle carte coinvolti anche i detenuti. Martina (Pd): “Lavoriamo assieme”. Il messaggio di Mattarella: “Ancora zone d’ombra”. Fico: “faremo luce”


BOLOGNA Oggi si commemora il XXXVIII anniversario della Strage di Bologna. Il 2 agosto 1980 una bomba nella sala d’aspetto della stazione scoppiò alle 10.25 uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. Il ricordo ha preso il via alle 8.30 nella sede comunale di Palazzo d’Accursio con gli interventi del sindaco Virginio Merola, del presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime Paolo Bolognesi e del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Presente anche il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

Ore 10.17 FICO: FAREMO LUCE
“Bologna ha sempre dato una dimostrazione di grande solidarietà  ed è una citta’ che ha sofferto e soffre questa terribile strage, ed è una ferita che rimarrà aperta fino a quando non si farà piena luce su tutto e fino ad allora non potremmo dire di essere tutti italiani fino in fondo”. Lo sottolinea il presidente della Camera, Roberto Fico, giunto a Bologna per partecipare alla cerimonia di commemorazione della strage del 2 agosto 1980. E in particolare evidenzia che mantenere fede agli impegni e rispondere coi fatti alle istanze dei parenti delle vittime è “senza alcun dubbio è l’unico modo in cui politica nazionale e Istituzioni possono rispondere”. Nello specifico, “con la declassificazione dei documenti, il versamento documenti” e facendo “piena luce su tutto ciò  che è  possibile”.
Ore 9.41 IL BUS 37 IN CORTEO
“Bologna non dimentica”: dietro lo striscione che apre la manifestazione, seguito dai gonfaloni e dalle autorità,è  partito da Piazza Maggiore il corteo di commemorazione per il 38esimo anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980, lungo via Indipendenza per poi arrivare in piazzale Medaglie D’Oro.
Nell’ultima parte del corteo l’autobus della linea 37, matricola 4030, emblema della strage. Il bus 37, la mattina dello scoppio della bomba alla stazione, si trasformò in un improvvisato pronto soccorso mobile, e in un vero e proprio carro funebre per le vittime innocenti dell’attentato facendo la spola, fino a notte fonda, dalla stazione all’obitorio.

Bologna, l’autobus 37 simbolo della strage del Due agosto torna in stazione

Ore 9.35 MATTARELLA: ANCORA ZONE D’OMBRA
“I processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori, delineando la matrice neofascista dell’attentato. Le sentenze hanno anche individuato complicità e gravissimi depistaggi. Ancora restano zone d’ombra da illuminare. L’impegno e la dedizione di magistrati e servitori dello Stato hanno consentito di ottenere risultati che non esauriscono ma incoraggiano l’incalzante domanda di verità e giustizia”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio per l’anniversario della strage di Bologna.
“Sono trascorsi trentotto anni dalla tremenda Strage di Bologna – scrive il presidente – che straziò 85 vite innocenti, con indicibili sofferenze in tante famiglie, ferendo in profondità la coscienza del nostro popolo. Il tempo non offusca la memoria di quell’attentato, disumano ed eversivo, che rappresentò il culmine di una strategia terroristica volta a destabilizzare la convivenza civile e, con essa, l’ordinamento democratico fondato sulla Costituzione. L’orologio della stazione, fissato sulle 10 e 25, è divenuto simbolo di questa memoria viva, di un dovere morale di vigilanza che è parte del nostro essere cittadini, di una incessante ricerca della verità che non si fermerà davanti alle opacità rimaste. Fu un’esplosione devastante, per la città di Bologna e per l’intera Repubblica. Morirono donne e uomini, bambini e adulti. Bolognae l’Italia seppero reagire, mostrando anzitutto quei principi di solidarietà radicati nella nostra storia. Il popolo italiano seppe unire le forze contro la barbarie. Di fronte alle minacce più gravi, le risorse sane e vitali del Paese sono sempre state capaci di riconoscere il bene comune: questa lezione non va dimenticata. I processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori, delineando la matrice neofascista dell’attentato. Le sentenze hanno anche individuato complicità e gravissimi depistaggi. Ancora restano zone d’ombra da illuminare. L’impegno e la dedizione di magistrati e servitori dello Stato hanno consentito di ottenere risultati che non esauriscono ma incoraggiano l’incalzante domanda di verità e giustizia. L’azione generosa che l’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage ha svolto negli anni, e continua a svolgere, costituisce una preziosa energia che riesce a propagarsi nella società e nelle istituzioni. Desidero rinnovare il mio sentimento di vicinanza ai familiari delle vittime e rivolgo un ringraziamento ai bolognesi e a tutti coloro che continuano a onorare il ricordo delle vittime con civismo e passione democratica. Proprio il senso di comunità, che i terroristi volevano spezzare, è la garanzia che non prevarrà la cultura di morte”.
Ore 9.14 MARTINA: LAVORIAMO ASSIEME
Il segretario nazionale del Pd Maurizio Martina ai giornalisti: “Si può lavorare tutti assieme per raggiungere la verità. Si vada avanti sul solco di quanto in parte fatto. Penso alla direttiva Renzi che deve essere attuata. Siamo qua per sostenere la memoria e rinnovare la volontà dell’impegno’

Due agosto, l’applauso ai famigliari delle vittime è il suono del dolore di Bologna

Ore 8.57 BONAFEDE: FATTI NON PAROLE
Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede applaudito al suo primo passaggio : “Per me è incredibile che dopo che lo Stato si è dimostrato negligente per 38 anni i famigliari dimostrino ancora di voler credere nello Stato, dando una lezione di civiltà che la politica non ha mai dato. Non saranno le mie parole di adesso a rassicurarvi, saranno i fatti a dirvi che vi siamo vicini nella ricerca della verità”.

Due Agosto, il ministro Bonafede: “Grazie ai famigliari delle vittime che credono ancora nello Stato”

“Questa non è la vostra battaglia personale – prosegue il Guardasigilli –  ma una sfida cruciale per lo Stato. Vi ringrazio per la vostra attività, nonostante le delusioni e i colpevoli ritardi. Vogliamo che possiate tornare a credere nello Stato. Il tempo per le parole è finito: abbiamo siglato protocollo per la digitalizzazione dei fascicoli, tutti gli atti sulle stragi saranno accessibili. Per farlo coinvolgeremo anche i detenuti”.
A proposito dei risarcimenti: “Porremo rimedio alle questioni applicative della legge rimaste in sospeso. Vi garantisco che l’impegno del governo è serio e concreto, tornerò a Bologna nei prossimi mesi a incontrarvi”

Ore 8.46 BOLOGNESI AL MINISTRO: NON PROMETTA A VUOTO ANCHE LEI
Paolo Bolognesi
, presidente dell’Associazione dei famigliari delle vittime, si rivolge al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “In questa sala, signor ministro, lei è la prima volta che viene qua, c’è la rappresentazione plastica delle stragi che hanno colpito il Paese, delle sofferenze di quegli anni. Siamo usciti da questa sala sempre con tante promesse non tutte attuate. Le faccio l’elenco: risarcimenti, la legge 2004 deve essere ancora completata. Il burocratese è per noi calvario, ti rispondono sempre: occorre l’interpretazione autentica della legge”, che vuol dire attendere un’altra legge”. I familiari applaudono. Poi sulla desecretazione delle carte sulle stragi, Bolognesi incalza: “i parenti delle vittime sono gli unici che vogliono che sia applicata la direttiva Renzi”.
Bolognesi cita il processo in corso all’ex Nar Cavallini e l’indagine sui mandanti. E ancora attacca, facendo scattare un altro applauso dai parenti, sui terroristi che ricostruendo i fatti “raccontano della gran falsità: questo è un andazzo che non può continuare. È venuto fuori di tutto, anche la pista palestinese, ci mancava solo la favolina dei fratelli Grimm”
“Caro ministro”, conclude Bolognesi, “se lei qui promette qualcosa lo mantenga altrimenti glielo diremo in modo molto pesante come abbiamo fatto con chi è venuto prima di lei”
Ore 8.36 MEROLA: CLIMA FAVOREVOLE ALLA VERITA’. 
Il sindaco di Bologna Virginio Merola ai familiari delle vittime: “Benvenuti, Bologna vi accoglie. Sento che si sta creando un clima che ci aiuterà sempre di più ad arrivare ai mandanti”
Ore 8.20 DELL’ORCO: SVELERO’ LE OMBRE
Michele Dell’Orco, nuovo sottosegretario ai Trasporti del Governo giallo-verde, si e’ messo a caccia di documenti che possano aiutare a trovare la verità sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. “Mi sono attivato all’interno del ministero per reperire qualsiasi atto che potesse riguardare i fatti della strage di Bologna e quella stazione distrutta. Ho chiesto conto a tutte le direzioni competenti del ministero di eventuali fascicoli e documenti, senza trovare alcunché”, racconta lo stesso Dell’Orco su Facebook spiegando che la sua ‘indagine’ non si ferma certo qui. “Su mia spinta è stata quindi avviata, con estrema urgenza, una nuova ricognizione presso gli archivi della Direzione generale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e presso il gruppo Fs. Ho chiesto di andare oltre la cosiddetta direttiva Renzi (che ha disposto la desecretazione di atti e documenti relativi a stragi e attentati, ndr), ampliando la ricerca non solo agli atti classificati, ma a qualsiasi atto del ministero delle Infrastrutture in merito alla stazione di Bologna, compresi eventuali documenti collegati alla ricostruzione”. Il sottosegretario pentastellato ha anche chiesto di avere “i nominativi di chi sara’ incaricato di effettuare la ricognizione. Seguiro’ personalmente la vicenda con l’intento di svelare le troppe ombre che ancora si addensano su quella strage”
Ore 7.25 FICO C’E’
Anche il presidente della Camera, Roberto Fico, sarà presente sul palco della stazione per le cerimonie del 38/o anniversario della Strage del 2 agosto 1980. Lo ha annunciato il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime dell’attentato, Paolo Bolognesi, appena arrivato a Palazzo D’Accursio dove si tiene la prima parte della commemorazione, con gli interventi del sindaco  Virginio Merola, dello stesso Bolognesi e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

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