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Strage d'alberi, Roma in tilt: "Poche cure e tanti scavi ecco perché crollano"

l tassista è un miracolato. Il pino che ieri mattina si è schiantato sopra la sua auto in piazza delle Cinque giornate, zona Prati, lo ha mandato all’ospedale in codice giallo, ma poteva andare molto peggio. Le due turiste a bordo, miracolate anche loro, sono uscite illese dall’auto, ma il taxi è da buttare. Tre in tutto le macchine travolte dal tronco caduto. Due, il taxi e una Kia, erano in movimento.

Roma, il video dell’albero che crolla sul taxi

E a questo punto non si può fare a meno di parlare di emergenza alberi, visto che continuano a cadere quasi ogni giorno come birilli.
Il pino crollato ieri era già stato monitorato nel corso delle attività del cosiddetto “appaltone”. “Quel pino non aveva criticità – racconta Rosalba Matassa, direttrice ad interim del Servizio giardini – non doveva essere tagliato”. Dunque perché si è abbattuto al suolo? I tecnici comunali che stanno effettuando una verifica hanno notato l’apparato radicale tranciato e avanzato l’ipotesi di scavi fatti male in passato da ditte al lavoro per le società dei servizi.
Ipotesi rilanciata dall’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari che si è recata subito sul posto ed è stata contestata duramente dai romani presenti. “C’è stato un intervento in un’area di cantiere, presumibilmente all’epoca di Alemanno, una parte delle radici sono state tagliate “, dice. E annuncia multe salatissime per chi ripeterà simili sfregi: “Su questo saremo tassativi. Nella bozza di regolamento del verde ribadiamo che chiunque apporta danni alle radici sarà pesantemente sanzionato”.

“Sono troppi decenni che gli alberi di Roma vengono lasciati senza manutenzione – dichiara Carlo Blasi, docente di Ecologia vegetale alla Sapienza e membro del comitato nazionale del verde pubblico – Le alberate vivono malissimo. I pini in particolare, che sono i più delicati. Non c’è nessuna attenzione per il loro apparato radicale, che è molto superficiale. Le radici dei pini non vanno tagliate in alcun modo perché l’esemplare si indebolisce e se ha una grossa chioma lasciata senza potatura tende a cadere. In più l’asfalto, spesso impermeabile, non fa passare acqua e aria. Infine il continuo passaggio delle auto comprime le radici sotto l’asfalto”. Nessuna meraviglia, dunque, se un pino, che può raggiungere l’età di 100-150 anni, in città arriva molto prima a fine ciclo vita, in genere a 80-100 anni al massimo.
Sempre in mattinata, un altro albero caduto sui binari ha interrotto per un’ora il servizio della ferrovia Roma-Lido, nel tratto tra Magliana e Acilia. Non è la prima volta che gli alberi si schiantano sulla Roma-Lido: è già avvenuto lo scorso 6 agosto, quando un pioppo cadde all’altezza della stazione Stella Polare e il 13 agosto alla stazione Lido Centro.
Italia nostra Roma chiede di mettere in campo forze straordinarie “anche con la collaborazione del comando unità tutela forestale ambientale e agroalimentare dei carabinieri, per una diagnosi immediata sugli esemplari a rischio schianto e la messa in sicurezza. Italia nostra Roma chiede che con decisione intervenga anche il prefetto per tutelare l’incolumità dei cittadini. La sindaca Raggi e l’assessora Montanari devono prendere decisioni immediate, urgenti e indifferibili”. L’assessora si difende. “Servirebbero 110 milioni di euro per la manutenzione, la gestione e la sicurezza delle alberature e del verde della capitale. Questi fondi sarebbero parte di quelli inseriti dalla giunta Raggi nei lavori del tavolo per Roma con il governo e le parti sociali. Raccogliamo i frutti di 10 anni di incuria totale. Gli alberi non sono stati controllati nè potati. Questa attività andava fatta ogni anno”.

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