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Strada statale 7 e raddoppio ferroviario Ferrandina Matera, fatti e non parole, Cgil, Cisl e Uil criticano l’operato dell’assessore regionale Merra


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“Le evanescenze politico-amministrative dell’Assessora Merra nei confronti del territorio materano e in particolare per quanto riguarda la risoluzione delle problematiche emergenziali riferite al raddoppio della strada statale 7 e al prolungamento del tratto ferroviario Ferrandina-Matera alla dorsale adriatica” al centro della conferenza stampa convocata questa mattina nella sala convegni della Camera di Commercio della Basilicata di Matera dai segretari di Cgil Cisl e Uil, Eustachio Nicoletti, Giuseppe Bollettino e Bruno Di Cuia. Una conferenza sollecitata anche a seguito dell’ultimo incidente che ha provocato la morte di due autisti registrato nel tratto materano della strada statale 7 e che conferma la condizione di emergenza a cui occorre dare concrete e immediate.

Cgil  Cisl  Uil di Matera confermano l’inadeguatezza politico – amministrativa dell’Assessore regionale alle infrastrutture che, sulle emergenze che caratterizzano il territorio materano riguardanti i lavori di raddoppio della SS7 – Strada Statale n. 7 e il prolungamento del tratto ferroviario Ferrandina – Matera al dorsale adriatica, continua a rimanere nella vaghezza e a non dare risposte adeguate e documentate.

Infatti, invece di dare risposte concrete organizza conferenze stampe e tour di autorità di governo per mitigare inadempienze attraverso evanescenze comunicative rispetto alle due infrastrutture – ferroviaria e stradale –  che per il territorio materano e tutta la Basilicata rappresentano i prerequisiti fondamentale per recuperare i ritardi dello sviluppo socio-economico e occupazionale.

Relativamente alla realizzazione della Ferrovia Ferrandina-Matera, l’Assessora, mentre  continua a ripetere cose ormai scontate (es. “…per Matera è iniziata una svolta storica…; “il progetto il cui finanziamento era stato già approvato… ma che ora trova copertura…; “… i pareri legati all’aspetto ambientale sono in gran parte pervenuto e questo ha permesso alla Regione Basilicata, nel mese di Aprile di approvare definitivamente la delibera di Giunta…”), per l’ennesima volta non risponde:

sul prolungamento dell’asse ferroviario Ferrandina-Matera alla dorsale adriatica in applicazione della risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale alla quale il governo regionale è stato formalmente impegnato;

sull’annullamento del progetto alquanto demenziale e illogico del raddoppio selettivo del binario a scartamento ridotto nella tratta Borgo Venusio – La Martella, finanziato con 5.9 milioni di euro dal precedente Assessore regionale alla mobilità e trasporti e mai dichiaratamente smentito dall’attuale.

L’Assessora Merra, sul piano della viabilità stradale, all’interno del collegamento trasversale Murgia – Pollino,  sul tratto della Strada Statale n. 7 – Matera – Ferrandina, diventata ulteriormente strategico perché collega le quattro corsie della strada statale n. 99 – Bari – Altamura – Matera alla  SP3 per Metaponto – Jonica e  collega il Capoluogo di Regione – Potenza e il Capoluogo di Provincia – Matera, continua a dispensare date di apertura cantieri e cifre di finanziamento che si modificano senza comprovata presentazione di atti formali.

Infatti, nell’incontro avvenuto il 30 maggio 2022 presso la Sede della Regionale Basilicata di Matera, con decisione, aveva affermato:

“Per il tratto che va dalla Basentana alla Strada provinciale 3 e che porta alla Jonica disponibili 80 milioni i cantieri partiranno entro il 2023” di cui per ammodernamento funzionale e di messa in sicurezza, da concretarsi con risorse pari 15 milioni di euro rivenienti dal Fondo Unico ANAS e 65 milioni di euro da fondi statali.

“Per quanto riguarda il bypass di Matera cioè quello che va dalla strada provinciale fino a Gioia del Colle, il cui progetto tecnico prevede quattro corsie, questo è in attesa di approvazione Consiglio superiore delle Opere pubbliche”;

“La Regione incontrerà Anas per accelerare i lavori, per reperire risorse dal Fondo Sociale di Coesione, per il quale sono necessari circa 380 milioni di euro”;

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