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Stadio Roma, Luigi Di Maio travolto dallo scandalo scompare: se questo è un leader

L’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, nove arresti per presunte tangenti dal mondo dell’imprenditoria alla politica, tocca – anzi, terremota – il M5s. Al centro del sistema corruttivo, secondo gli inquirenti, ci sarebbe Luca Lanzone, uomo di fiducia dei grillini e di Luigi Di Maio. Non a caso, il capo politico pentastellato, dopo la notizia è letteralmente sparito. Era atteso un suo intervento al teatro Eliseo di Roma, all’assemblea di Confesercenti, ma poco prima delle 12 la retromarcia: “Di Maio ha comunicato che non può essere con noi”, ha spiegato con imbarazzo la presidente Patrizia De Luise. Delusi anche i commercianti. La stessa De Luise, rivela La Stampa, annuncia poi di voler incontrare Di Maio in tempi rapidi, ma nel pomeriggio non sarebbe neppure a sentirlo per telefono.
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Dunque, si passa al salone dei Galeoni di Palazzo Chigi, dove si teneva il giuramento dei 45 sottosegretari. Presenti Giuseppe Conte e Matteo Salvini ma, attenzione, di Di Maio non c’è traccia. Forse era all’importante tavolo di crisi che si è tenuto al Mise su Italiaonline, ex Pagine gialle? Nemmeno per idea, il grillino non era là, così come non era al tavolo di crisi Valtur. Che fine ha fatto, dunque? Il sospetto è che volesse dribblare telecamere e domande che, inevitabilmente, sarebbero piovute sull’arresto di Luca Lanzalone, il presidente Acea epicentro della bufera. Di Maio ha rilasciato una breve dichiarazione soltanto nel primo pomeriggio, tranchant: “Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto di accertare tutto quello che c’è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. Come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga“. Pochissime parole per commentare il più grande scandalo che ha travolto il suo partito da che esiste.
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