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Smog, via libera limitato agli artigiani con veicoli diesel Euro3

Scattano lunedì i divieti antismoga Torino, nei comuni dell’hinterland e in altri 10 centri del Piemonte. Ieri c’è stato l’ultimo confronto tra Regione e Città metropolitana per definire orari, divieti e esenzioni e consentire, dopodomani, di partire ovunque con provvedimenti simili. O almeno provarci: alcune amministrazioni del Torinese avevano infatti già preparato la propria ordinanza e adesso dovranno correggerla con le modifiche dell’ultima ora.

La normativa antismog, che oltre al Piemonte, coivolge la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, prevede oltre alle limitazioni d’emergenza dettate dal “semaforo”, anche lo stop fino al 31 marzo per tutti i veicoli diesel euro 3 dalle 8 alle 19, dal lunedì al venerdì, sia privati sia commerciali. Dopo le proteste delle categorie economiche, i tira e molla tra i partiti politici, che hanno fatto slittare a dopodomani la partenza dei divieti, inizialemente prevista per il 1 ottobre, la Regione e i Comuni hanno stabilito alcune deroghe, le ultime definite solo ieri pomeriggio. Alla fine hanno ottenuto le finistre di libera circolazione gli ambulanti che potranno spostarsi senza rischiare multe fino alle 8,30 del mattina e tra le 14 e le 16 (tra le 15 e le 17 il sabato) e, con gli stessi orari, gli artigiani, gli agenti di commercio e i fattorini che guidino un mezzo immatricolato che le categorie N1, N2 e N3, ovvero quelli deputati al trasporto di merci e attrezzature di classe euro1, euro2 e euro3 diesel. Nessun divieto infine per gli ultrasettantenni, qualsiasi sia la loro auto, chi deve recarsi in ospedale per cure mediche, le persone disabili e chi guida veicoli di interesse storico e collezionistico che debbano partecipare a raduni e manifestazioni per auto storiche. Spunta poi un mini permesso per i preti che devono officiare matrimoni o funerali: se posseggono un’automobile euro 3 dovranno lasciarla in garage, mentre potranno circolare a bordo delle euro 4 nel caso in cui scattino i livelli del semaforo antismog che bloccano le anche le auto più moderne in caso di superamento per più giorni consecutivi del livello di polveri sottili nell’aria.

“La Regione ha autorizzato la concessione di queste ulteriori deroghe rispetto all’impianto iniziale che avevamo definito nelle scorse settimane – spiega il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco – Le considero esenzioni positive perché consentono di garantire una graduale entrata in vigore delle limitazioni previste per gli operatori economici”. Chi ha ottenuto lo sconto sui divieti, infatti, potrà goderne solo per una stagione: la nuova ordinanza precisa che le deroghe valgono solo fino al 1 ottobre 2019, in attesa che siano disponibili i 4 milioni di euro di contributi per gli imprenditori che devono sostituire i propri mezzi.
Ieri sera la Città metropolitana ha spedito il nuovo schema di divieti e permessi ai Comuni coinvolti. “Ci rendiamo conto delle difficoltà in cui si trovano i nostri sindaci nell’inserire le ultime modifiche in tempo utile per dopodomani” auspica Marocco. Torino l’ha fatto e via via si adegueranno anche gli altri. Fuori dal coro si piazza il sindaco di Biella, che insieme agli altri capoluoghi – esclusi Cuneo e Verbania – è coivolta dalle misure antismog: in questo caso, però, il sindaco Marco Cavicchioli fa sapere che non intende imporre i divieti di circolazione «perchè la qualità dell’aria di Biella non è paragonabile a quella di Torino”. La cittadina quindi non applicherà lo stop semestrale per i diesel euro 3, ma solo i blocchi d’emergenza previsti dal semaforo.
E sui nuovi provvedimenti, con le deroghe per chi svolge attività produttive, intevengono gli artigiani di Cna. “Consideriamo positivo qualsiasi correttivo alla situazione iniziale che per noi sarebbe stata inaccettabile – fa sapere l’associazione che riunisce gli artigiani – ma le finestre concesse ai nostri lavoratori sono incompatibili con le loro attività. Vietare la circolazione a chi produce economia e garantisce posti di lavoro non ci sembra una buona idea – spiega il segretario di Cna Torino Paolo Alberti – meglio sarebbe stato istituire la circolazione a targhe alterne per la nostra categoria, in modo da lasciare ai professionisti la possibilità di organizzarsi e di poter circolare ogni due giorni”.

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