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Siria, 40 persone uccise a Douma. Si sospetta attacco chimico. Medico: "Bomba al cloro sganciata sulla città"

Ci sono molte donne e bambini. I sanitari: “Mille persone con difficoltà respiratorie”. Gli Usa che chiedono ai russi di abbandonare Assad. Ma Mosca replica negando che siano state usate armi chimiche. Anche Damasco nega. Papa: “Niente può giustificare l’uso di strumenti di sterminio contro persone inermi”
Un nuovo attacco aereo a Douma con armi chimiche provoca almeno 40 morti e 1000 feriti. E scatena una guerra diplomatica Usa-Russia, con Washington che chiede ai russi di abbandonare Assad. E Mosca che (in linea con il governo siriano) replica negando che siano stati usati gas sui civili. A riaccendere la tensione nell’area della Ghouta orientale, la presenza degli ultimi ribelli anti-Assad che avevano chiesto una tregua per lasciare assieme ai loro familiari la città. Ma la decisione dell’ala dura Jaish al-Islam di non evacuare la città avrebbe scatenato la reazione del governo di Damasco. Ora però sarebbero in corso trattative per una nuova tregua. Sul caso interviene anche il Papa: “Niente può giustificare l’uso di strumenti di sterminio contro persone inermi“.
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• LA MAGGIOR PARTE DELLE VITTIME DEL GAS: DONNE E BAMBINI
White Helmets, un gruppo di soccorritori che opera in aree controllate dall’opposizione in Siria, hanno affermato che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, intere famiglie sterminate dai gas nelle loro case e nei rifugi. L’Osservatorio siriano per i diritti umani parla di 80 vittime, 40 delle quali morte per soffocamento. E un’altra organizzazione fissa il bilancio a 150 morti.

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Al Jazeera riferisce che Moayed al-Dayrani, un abitante di Douma e medico volontario, ha detto che il bilancio delle vittime dovrebbe aumentare. “Al momento stiamo affrontando più di mille casi di persone che hanno difficoltà a respirare dopo che una bomba al cloro è stata sganciata sulla città e il numero di morti probabilmente salirà ancora”, ha affermato.
• È TENSIONE DIPLOMATICA TRA USA E RUSSIA
La vicenda si trasforma subito in un caso di politica internazionale, con gli Usa che chiedono ai russi di abbandonare Assad. E Mosca che replica negando che a Douma siano state usate armi chimiche. Ha violato i suoi impegni verso le Nazioni Unite ed è responsabile di questi brutali attacchi.
Chiediamo alla Russia di porre fine a questo sostegno assoluto e di collaborare con la comunità internazionale per prevenire ulteriori attacchi chimici”. Fonti del governo di Damasco hanno liquidato la notizia di attacco con armi chimiche come un tentativo dei ribelli del gruppo Jaish al-Islam di fermare l’avanzata dell’esercito.

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