EXITO STYLE

Sequestrati beni per 4 milioni a clan rom di Pescara

PESCARA. Guardia di finanza e polizia di Pescara hanno proceduto al sequestro anticipato di beni per 4 milioni di euro a carico di nomadi riconducibili al capostipite Bevilacqua. Nel mirino delle forze dell’ordine dieci nuclei familiari che avrebbero accumulato ricchezze svolgendo attività illecite. I beni sequestrati costituirebbero un “ingente patrimonio completamente sconosciuto al fisco”. Sotto sequestro 9 strutture tra ville e appartamenti e 10 automobili, di cui cinque appena acquistate, un terreno e conti correnti per 20 mila euro. I beni sono tutti situati a Pescara, per lo più tra via Sacco, via Tavo e via Vespucci e fanno capo ad un unico gruppo familiare, quello dei Bevilacqua, che conta in totale 62 persone. Per  quattro di loro è stato richiesto l’aggravio della sorveglianza speciale in atto, mentre per altri  tre la misura è stata proposta per la prima volta. La normativa applicata è quella antimafia che consente di aggredire il patrimonio di quei soggetti che delinquono (si parla di usura e stupefacenti). Le indagini sono durate 11 mesi.
Nel corso di una conferenza stampa, il questore Paolo Passamonti e il comandante della Finanza, Mauro Odorisio, hanno sottolineato che gli appartenenti a “clan” nei confronti dei quali sono stati effettuati i sequestri, hanno “numerosissimi” precedenti, che vanno dallo spaccio di droga alla rapina al furto all’usura, alla ricettazione. Nonostante un patrimonio stimato in quattro milioni di euro, nessuno di loro ha mai dichiarato nulla al Fisco. L’operazione, effettuata questa mattina e che ha visto l’impiego di circa cento fra poliziotti e finanzieri, è stata denominata “Leggenda metropolitana 10”.
In passato erano stati effettuati sequestri, sempre a carico di famiglie rom per circa 10 milioni di euro. “Non è la prima operazione dunque che effettuiamo”, hanno detto Passamonti ed Odorisio, “ma è la più corposa per l’entità dei beni posti sotto sequestro”.

POST A COMMENT