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Scritte con minacce e insulti alla sede della Lega di Bergamo, Calderoli: ''Così ci scappa il morto''

Il senatore Calderoli, vicepresidente del Senato, ha denunciato sui social il nuovo attacco alla sede di Bergamo chiedendo “l’intervento autorevole dei dirigenti dei partiti della sinistra”


Rispetto per Genova”, “Salvini uomo senza cuore”, “Cani” e ancora insulti e minacce, Sono di questo tenore le scritte tracciate con una bomboletta spray sulle vetrate della sede della Lega nord di Bergamo, a pochi giorni dai due ordigni esplosivi (solo uno dei quali è esploso) trovati nella storica sede della Lega a Treviso. A denunciare il nuoco atto vandalico è stato su Facebook il senatore leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.

“La sede della Lega a Bergamo è stata nuovamente deturpata con scritte spray con minacce e insulti – scrive Calderoli. Si tratta del secondo atto vandalico solo nel 2018 nei confronti della nostra sede bergamasca, l’ennesimo negli ultimi anni. Queste scritte arrivano pochi giorni dopo l’esplosione di un ordigno davanti alla sede della lega a Villorba, in provincia di Treviso. Una escalation di minacce e attentati che preoccupa e richiama il buio di tempi che pensavamo lontani, come gli anni di piombo. Attendiamo l’intervento autorevole dei dirigenti dei partiti della sinistra, qualcuno fermi questa spirale di odio e violenza prima che ci scappi il morto. La politica e la democrazia si basano sulla dialettica e sulla libera espressione delle proprie idee, non sulla violenza e sulla minaccia”.

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Anche il segreteraio della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato su Twitter: “Prima le bombe nella sede di Treviso, ora queste scritte vigliacche sulla sede della Lega di Bergamo. Provano ad intimidirci ma non ci riusciranno. Noi andiamo avanti, più forti che mai”.
E Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda parla di “grave atto intimidatorio” e chiama in causa la sinistra che “tace davanti a una simile spirale di odio e violenza”.
Per gli ordigni di Treviso, rivendicati dalla cellula anarchica Haris Hatzimichelakis/Internazionale nera (1881-2018), il procuratore ha parlato di “terrorismo”.

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