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Sanremo, travolgente Patty Pravo: “Fa caldo, qui uno si rincoglionisce. Briga? Non sa ballare ma è sensibile”

Come riportato dall’inviata di repubblica.it
SILVIA FUMAROLA Il supershow dei due cantanti, che hanno duettato in ‘Un po’ come la vita’, tra battute e fuori programma: “Arrivata al nono festival mi sono detta: facciamo il decimo. Vincere? Sono un’outsider, non ci ho mai pensato”

Patty Pravo show, sempre e comunque. “Ma siamo venuti qui per fare una passeggiata o per cantare?” chiede sul palco dell’Ariston in attesa di cantare. Passano i minuti, c’è un problema tecnico. Più che tecnico, fisiologico. Claudio Baglioni rivela che il pianista aveva avuto un’urgenza: doveva fare la pipì. Meraviglioso. Pantaloni di pelle, giacca regimental, gli occhiali da sole, si presenta in sala stampa accompagnata da Briga con cui presenta in gara Un po’ come la vita. Aria vaga, scruta i tavoli. “Fa caldo vero?”, esordisce, “non è il massimo della vita, qui uno si rincoglionisce”. Scherza sul “problema tecnico”. “Io sto bene sul palcoscenico, è casa mia”, dice la cantante, poi aggiunge: “Potevano ridire ancora ‘problema tecnico’ invece di spiegare che questa situazione ha a che vedere con i cessi”.

Risate. Prima di entrare in scena, per sciogliere la tensione, con Briga hanno ballato il valzer in camerino: “Lui non sa dove mettere i piedi”, racconta, “ma è stato bravo”. Momento clou il racconto degli abiti. “Meglio che lo spieghi il mio assistente”, dice lei, passando la parola a Simone: “Il vestito nasce da una contaminazione tra l’alta sartoria italiana unita a una stampa tridimensionale con una sperimentazione di materiali, come il tpu”. Il mistero resta fitto.

Lei è una forza della natura, a 70 anni è ironica e scherza sui dread, che hanno scatenato i commenti sui social “I miei capelli erano tanti”, racconta, “quando sono arrivata in albergo me li sono lavati, era difficoltoso dormirci sopra”. Racconta del nuovo disco Red di vinile rosso. “Penso che il disco sia bello, ci sono cose interessanti, c’è un pezzo di Ivan Cattaneo e poi c’è un cosa a cui tengo ed è un brano di Franco Califano. Nel suo testamento artistico mi ha lasciato un pezzo chiedendo che lo facessi io e allora l’ho messo alla fine per ricordarlo. S’intitola Io so amare così. È carino che uno ti lasci una canzone come testamento, non è una cosa normale, da tutti. Nell’album c’è anche un pezzo di Caccamo”.

“È un artista sensibile”, interviene Briga, “l’avevo conosciuto a un concerto per ricordare Giulio Regeni”. Scatta l’applauso. “Tu voi fare vedere che sei figo”, rivolta a Briga, “invece anche tu hai una sensibilità, sei buono carino… Beh, se non eri così ti davo un cazzotto”.

Il rapporto con il festival è antico. “Cosa mi dà Sanremo? Ero arrivata al nono, allora mi sono detta: facciamo il decimo così non se ne parla più”. Ma è vero che preferisce non vincere? “Tutte le volte che ho fatto Sanremo non ho mai pensato di vincere perché sono un’outsider”. “Io”, dice Briga, “a livello di impostazione mentale invece sento il desiderio e l’ambizione di vincere. Come ha detto Patty, non è che se non vinco mi sparo, però mi piacerebbe. Ho letto in giro che si parla di ‘strana coppia’, è già una vittoria è stupire le persone”.

Quando chiedono a Patty Pravo cosa pensi dei colleghi appena nati che fanno i super ospiti fa un sospirone: “Devo ancora pensarci. Raga, datevela voi la risposta”. Poi, mentre sta lasciando la sala, una giornalista urla: “Brigaaaaa, noi ci siamo visti a Parigi sul barcone per un evento”. La divina Patty non fa un plissé: “Ma almeno avete scopato?”. Quando si dice non avere peli sulla lingua.

fonte:repubblica.it

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