EXITO STYLE

San Camillo, primo intervento al mondo sul cuore invecchiato di Sammy Basso

ROMA -Riportato su repubblica.it Tra i più longevi pazienti affetti da progeria, una rarissima sindrome genetica che causa invecchiamento molto precoce, Sammy Basso è ora anche il primo a essere stato operato al cuore. Un intervento unico nel suo genere, eseguito all’ospedale San Camillo di Roma dall’équipe medica guidata da Francesco Musumeci, direttore dell’Uoc di Cardiochirurgia, e coadiuvata da Roberto Violini, cardiologo interventista, e da Emilio D’Avino, cardio-anestesista. Sammy Basso, ha spiegato Musumeci “è stato operato una settimana fa, verrà dimesso domani ed è in condizioni eccellenti”.

San Camillo, primo intervento al mondo sul cuore vecchio del giovane Sammy. “E ora voglio laurearmi”

Condividi  Lunedì 28 gennaio Sammy Basso – che ha 23 anni ed è uno dei cinque casi di progeria registrati in Italia sui circa 100 in tutto il mondo – è stato sottoposto al trattamento di una stenosi calcifica severa della valvola aortica per via trans-catetere. Da anni vive negli Stati Uniti, dove era seguito al Boston Children’s Hospital. Sammy aveva sviluppato una stenosi calcifica severa della valvola aortica, fenomeno tipico dei pazienti anziani. Il restringimento della valvola progredisce rapidamente per cui in un arco di tempo relativamente breve avrebbe potuto causargli la morte. L’unica terapia consiste nella sostituzione della valvola con una protesi fatta con tessuto biologico.

“Questo intervento rappresenta un momento di svolta epocale nella storia della mia sindrome perché per la prima volta sappiamo che quando arrivano le complicanze di questa malattia possiamo provare a risolverle”, ha raccontato Sammy aggiungendo come finora “la ricerca si è basata su farmaci per rallentare invecchiamento. Ma quando i sintomi iniziavano a manifestarsi era la fine”. Anche al Children’s Hospital di Boston, primo centro di ricerca mondiale sulla malattia, dove Sammy è in cura da anni, “sono euforici perché si è data nuova possibilità ai malati”.

 “Abbiamo ottenuto un risultato che sembrava quasi impossibile” e che “apre una nuova prospettiva per il trattamento di questa malattia”, ha rimarcato professore Francesco Musumeci. “Interventi di questo tipo –  ha spiegato il cardiochirurgo – si svolgono normalmente in persone anziane ma per la prima volta è stato effettuato su un paziente che ha 23 anni all’anagrafe ma con condizioni cliniche di un ottantenne. Abbiamo posizionato la protesi valvolare con un catetere introdotto attraverso l’apice del ventricolo sinistro, l’unica via di accesso alla valvola aortica in questo caso. Il rischio era una rottura del cuore, che per fortuna non c’è stata. Il risultato è stato al di la di ogni aspettativa”.

fonte: repubblica.it

POST A COMMENT