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Salvini: “Nel decreto sicurezza obbligo di chiusura alle 21 per i negozi etnici”

Il titolare del Viminale in diretta Facebool: “Non è un’iniziativa contro i negozi stranieri ma per limitare abusi di certi negozi che diventano ricettacolo di gente che fa casino”. E alle società di calcio: “Devono destinare il 5-10% degli incassi per pagare le forze dell’ordine”

MILANO – Nel decreto sicurezza e immigrazione confluirà un emendamento in cui si chiede “la chiusura entro le 21 di quei negozietti etnici che la sera diventano ritrovo di ubriaconi, spacciatori, casinisti. Sono sicuro che come ce l’ho io vicino a casa, ce l’avete anche voi”. In una diretta Facebook “dai tetti di Roma” – sul Viminale – il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato la misura in occasione del traguardo dei 133 giorni di governo.

Salvini ha parlato di quei negozi “dove c’è gente che beve birra, whiskey fino alle tre del mattino”, dove “pisciano e cagano” e se lo fanno “sul cancello o sulla porta di casa, non è educato”. E ha aggiunto: “Non è un’iniziativa contro i negozi stranieri, ma una iniziativa per limitare gli abusi e le irregolarità di alcuni negozi – quasi tutti gestiti da cittadini stranieri – che diventano ricettacolo di gente che fa casino”.

Sempre come emendamento al decreto sicurezza, il ministro ha puntato l’attenzione sul contributo delle società di calcio all’ordine pubblico. “Ogni domenica migliaia di unità delle forze dell’ordine sono impegnate a gestire l’ordine pubblico e chi paga? Noi. Chiederemo alle società di calcio di destinare il 5-10% dell’incasso dei biglietti per la gestione dell’ordine pubblico. Non è giusto che siano gli italiani a pagare”.

Nel suo lungo intervento, non è mancato il tema previdenziale nel giorno dei rilievi mossi dal presidente dell’Inps, Tito Boeri. La Fornero “è un furto per i 60enni e per le generazioni future, perché blocca e ingessa il mondo del lavoro”, ha detto sul social network ribadendo che sulla modifica della legge non farà passi indietro definendo le modifiche un “atto di giustizia”. Quanto ai tempi per andare in pensione con le nuove norme, Salvini non è stato netto. “Non so se parte il primo gennaio o il primo febbraio, tecnicamente le modifiche alla Fornero non lo fai in un quarto d’ora. A me interessa – ha concluso – che il 2019 sia un anno di cambiamento. Non arriverà tutto e subito, non tutti nel 2019 andranno in pensione, troveranno un lavoro, pagheranno meno tasse. Ma si comincerà nel 2019”.

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