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Roma, una giornata da turista nella giungla tra guide, ambulanti e buttadentro

Dal Vaticano a piazza Navona: acqua a 2 euro, saltafile a 57, risciò a 15 e continue proposte. Per Ciampino c’è il taxi a 30 euro ma a persona

Paglietta e bermuda, zainetto esneakers. Ultimo tocco, il ventaglio. Quando l’abito fa il turista ci vuole niente per finire inghiottito nei gorghi della Roma da cartolina. Cartolina che poi, oramai, non compra nessuno. In compenso accanto al Cupolone, davanti alla Barcaccia, di fronte al Colosseo si può acquistare di tutto in un centro storico ormai ridotto a suk all’amatriciana. Dove la contrattazione è continua. E l’offerta molesta.

Un tour sul risciò? Un ventilatore da passeggio? Una bottiglietta d’acqua? I biglietti per saltare la coda?. Un ticket per il bus scoperto? E se tentenni ci scappa anche il complimento (quello però, ancora non si paga). Si pagano invece 57 euro se si vuole bypassare la coda di un’ora e mezza per entrare nei musei Vaticani. A raccontarlo è Ester, ragazza che in via della Conciliazione con scatto felino, brucia la concorrenza degli altri “saltafila” che, sotto un sole che ammazzerebbe anche i cammelli, se ne stanno appoggiati alla barriera anti-attentati. «Cinquantasette a persona — racconta Ester — ma include anche saltare la fila per entrare a San Pietro: si passa da dentro e non ti becchi neanche l’insolazione. Vedi quanta gente è in attesa?». In effetti, la marea fa impressione. Ci penseremo. Beviamoci sopra.
Acqua, naturalmente. Una bottiglietta di quelle da 50 cl: due euro. Prezzo fisso in tutti camion bar della strada. Dieci, a volerli contare compresi i venditori di paccottiglia. Che però sono meno esosi: 12 rosari per 10 euro. Il souvenir per nonna, mamma e zia, è già nello zaino. Verso Borgo Pio il prezzo del tour diminuisce: «Trentasette euro», propone un ragazzo bengalese, mentre altri due in piedi su due bighe a motore cercano di rifilare ad alcuni americani un giro sul bus scoperto. Camminando per le viuzze del rione i consigli per gli acquisti si moltiplicano. Ecco i “buttadentro” dei ristoranti: «Vuole pranzare? Cenare? Un cappuccino?». L’invito è diretto e piuttosto confuso. Del resto alle 4 del pomeriggio dopo tanto girovagare, va bene pure un cornetto col caffè. L’importante è sedersi.
E invece, no: direzione piazza Navona. Il tassista è in vena di chiacchiere, domani va in ferie. Accanto alla stazione delle auto bianche c’è un grande cartello: “Only White official taxi”. «Perché i turisti devono stare attenti alle truffe — spiega — specialmente se sbarcano a Ciampino. Ma devono stare attenti non solo agli abusivi, ma anche ad alcuni colleghi, chiamiamoli così… La tariffa della corsa da quell’aeroporto è di 30 euro. Ma alcuni furbi fanno pagare 30 a persona». Ed ecco fontana di Trevi. La calca. Il sudore. I selfie. Le monetine. La polizia municipale. E i loro fischietti pronti a bloccare il pediluvio di chi si siede sul bordo del capolavoro.

Che invece nella fontana di piazza Navona, poco prima, qualcuno faceva tranquillamente. A Trevi gli affari vanno alla grande: «Piatto col Papa? Maglietta di Ronaldo?». Meglio il Colosseo nella palla di neve. Anche l’effetto placebo, col caldo, ha un suo perché.
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