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Roma, sparatoria Axa: stabili le condizioni di Manuel. Il padre: “Chi sa, parli. A Treviso non sarebbe successo”

Gli investigatori sono sulle tracce dei due autori dell’agguato al giovane nuotatore di origini venete. “Ci sarebbe un sospettato”. I medici: “Decisive le prossime ore”. Il padre: “Manuel si è svegliato ed ha riconosciuto la mamma”

Il padre: “Quanti sacrifici per lui”

Roma, spari nella notte ad Axa: grave 19nne promessa del nuoto. E c’è un sospettato
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Sparatoria a Roma, chi è Manuel Bortuzzo, il nuotatore che sogna le Olimpiadi
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Sono stabili le condizioni di Manuel Bortuzzo, il nuotatore 20enne, originario di Treviso, ferito da un colpo di pistola nella notte tra sabato e domenica all’Axa nel quadrante sud di Roma. Lo si apprende da fonti sanitarie. La prognosi rimane riservata. L’atleta, in trasferta nella Capitale per i suoi allenamenti in vasca, è ricoverato all’ospedale San Camillo, nel reparto neurochirurgia, dove domenica è stato sottoposto a un doppio intervento per bloccare l’emorragia toracica e per l’estrazione del proiettile che si è fermato su una vertebra. Intanto è caccia senza sosta a chi ha sparato. Gli inquirenti della squadra mobile stanno cercando di arrivare alle persone, una decina, che la notte tra sabato e domenica hanno preso parte alla maxi rissa in un pub vicino a dove si trovava il nuotatore con gli amici, che potrebbe essere stata l’origine della tragedia. E si stringe il cerchio sulle due persone a bordo dello scooter o della moto da cui sarebbero partiti i tre colpi, uno dei quali ha raggiunto il giovane.

“Il ragazzo ha dimostrato di entrare in contatto con l’ambiente e questa è una buona notizia – ha spiegato Alberto Delitala, direttore del dipartimento Neuroscienze – in giornata sarà eseguita una risonanza magnetica e sono in corso esami che ci potrebbero dare un’indicazione sulla possibilità del midollo spinale di condurre uno stimolo nervoso”. Il giovane rimane “ancora in prognosi riservata, perché bisogna aspettare 48-72 ore prima di poter sciogliere la prognosi”.

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Nel pomeriggio il padre di Manuel, Franco Bortuzzo, ha spiegato: “Manuel si è svegliato ed ha riconosciuto la mamma. Ha fatto qualche piccolo movimento con gli occhi e le dita. In questo momento per noi sono ore di apprensione riguardo ai tempi e alla sua possibilità di riuscire a muoversi. Nelle prossime ore una tac potrebbe fare ulteriore luce sullo stato del midollo”.
La ricostruzione e le indagini
Gli investigatori della squadra Mobile della polizia sono sulle tracce dei due autori dell’agguato. Verso le 2 della notte tra sabato 1 e domenica, Bortuzzo si trovava di passaggio con amici e altri atleti in piazza Eschilo, nel X municipio, dalla parte opposta di un pub dove c’era da poco stata una rissa. Sul posto c’erano anche due volanti della polizia intervenute per la violenta lite.

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Il ragazzo era diretto in quel locale, ma proprio a causa della rissa ha deciso di non entare. Il 20enne, originario di Treviso promessa del nuoto che si allenava nel centro federale di Ostia, quando è stato ferito, stava comprando delle sigarette da un distributore automatico ed era insieme alla fidanzata. Un motorino gli si è avvicinato e i due passeggeri – uno dei quali sarebbe stato identificato ma risulta irreperibile – gli hanno gridato qualcosa e poi gli scaricato addosso l’arma. Probabilmente lo hanno scambiato per un’altra persona.
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La moto, o scooter, in sella alla quale si trovavano i due giovani è stata ripresa da una delle telecamere di sorveglianza nella piazza. Nel video si vedono dei fari in lontananza e poi il ragazzo che si accascia a terra, sanguinante.

Intanto, gli agenti hanno iniziato, fin dalla mattina di domenica, l’ascolto di testimoni e compagni di squadra, che si trovavano all’interno del pub.
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L’appello del padre: “Chi sa parli”
“Confido che qualche persona che ha visto abbia il coraggio di dire cosa ha visto ed aiutare la polizia nelle indagini per fermare queste due persone che hanno sparato da un motorino all’impazzata colpendo chi non c’entra niente nelle loro vicende”. È l’appello fatto a “Chi l’ha visto? 11.30” dal padre di Manuel.

“Ho quattro figli – racconta il padre – tutti e quattro nuotatori. Sono riuscito a portare mio figlio Manuel a fare parte del Centro Olimpico di Roma. Ho sempre cercato di toglierli dalla strada e oggi sono vittima di una cosa che è successa su una strada: una cosa che ha dell’incredibile nel 2019. Per i sacrifici che ho fatto in tutta la mia vita, per tenere sempre i figli lontani dalla strada, l’appello che faccio è: se qualcuno ha coraggio o voglia di dare un segnale, un avviso, per aiutare le autorità giudiziarie a risolvere questo problema, io sarei grato anche perché è impossibile che oggi ancora succedano queste cose”. E ancora: “Mi piace Roma, però qui c’è un problema da risolvere. Non è possibile che si rischi la vita per niente, anche andando a mangiare un semplice panino. Questo è un problema distante anni luce da Treviso, da noi non sarebbe successo”.
Secondo la ricostruzione della squadra mobile, sarebbero stati almeno tre i colpi sparati quella notte.
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Quello di cui è rimasto vittima Manuel Bortuzzo è l’ennesimo caso di movida violenta nella Capitale, dopo quello di una settimana fa al Portonaccio, dove un uomo è salito a bordo della sua auto e prendendo la carreggiata contromano ha investito due buttafuori, addetti alla sicurezza della discoteca Qube, in via di Portonaccio.

fonte:repubblica.it

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