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Roma, Raggi: "Chiederò il giudizio immediato"

Quel che temeva il M5S – Virginia Raggi a processo in piena campagna elettorale per le politiche – si è avverato. Ed è la prima cittadina a voler giocare d’anticipo rispetto alla valanga giudiziaria che potrebbe travolgerla.
È infatti una mossa tutta politica quella che ha portato la sindaca Virginia Raggi a chiedere il giudizio immediato per l’accusa di falso ideologico contestata dalla Procura di Roma in relazione alla promozione di Renato Marra, fratello dell’ex vice capo di gabinetto capitolino Raffaele Marra (già a processo per corruzione), alla guida del Dipartimento Turismo.
La scelta, arrivata a sei giorni dall’udienza preliminare che avrebbe dovuto decidere  sul rinvio a giudizio della prima cittadina, consente a Raggi di saltare l’appuntamento in tribunale fissato per il 9 gennaio e di scongiurare ogni valutazione di colpevolezza che il gup avrebbe potuto esprimere in un eventuale decreto di disposizione del giudizio.
In tal modo la sindaca ottiene un indubbio vantaggio politico: scavalla le elezioni del 4 marzo, evitando di presentarsi alla sbarra come imputata, circostanza che avrebbe finito per danneggiare la corsa alla premiership di Luigi Di Maio; può rivendicare di essere stata lei a chiedere il processo, perché convinta della sua innocenza. La prossima udienza davanti al collegio penale che dovrà giudicarla, infatti, non si terrà prima della tarda primavera.
E così, questa mattina, sulla sua pagina Facebook, compare il post .”Ho chiesto al Tribunale di Roma il giudizio immediato nel procedimento aperto nei miei confronti dalla procura capitolina. Desidero che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti. Sono certa della mia innocenza e non voglio sottrarmi ad alcun giudizio. Ho piena fiducia nella giustizia e credo fermamente che la trasparenza sia uno dei valori più importanti della nostra amministrazione”. I difensori di Virginia Raggi hanno preceduto il suo intervento social, depositando in cancelleria la richiesta di giudizio immediato: passo, questo, che eviterà alla sindaca di passare appunto per l’udienza preliminare (fissata al 9 gennaio), in relazione al caso legato alla nomina (poi bloccata e revocata) di Renato Marra da dirigente della Polizia Municipale a capo del Dipartimento turismo.

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