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Roma, parla la nomade che ha trovato la donna fatta a pezzi

Roma, parla la nomade che ha trovato la donna fatta a pezzi “Rovistavo nel cassonetto, a poliziotto ho urlato ‘gambe,gambe’”, dice all’Ansa  Tweet “Mi trattava come un ragazzino, non la sopportavo”. Confessa l’uomo che ha fatto a pezzi la sorella 17 agosto 2017 “Per prima cosa ho visto i piedi ed ho pensato che fosse una donna addormentata nel cassonetto. Soltanto quando con il bastone ho staccato una delle due buste di plastica nera, mi sono resa conto che erano delle gambe tagliate”. A parlare è Maria (nome di fantasia) la nomade romena di 39 anni che il giorno di Ferragosto ha scoperto in un cassonetto di viale Maresciallo Pilsudski, ai Parioli, le gambe di Nicoletta Diotallevi ed ha permesso di scoprire e far arrestare l’assassino, il fratello della vittima, Maurizio Diotallevi. Un imprevisto che non dimenticherà più, durante i tour giornalieri nella sua attività di rovista-cassonetti. Maria non vuole che si usi il suo vero nome, né vuole farsi fotografare. “Ho paura – spiega in un italiano stentato farcito di parole in spagnolo – che i parenti dell’assassino si possano vendicare con me”, dice all’Ansa. Ha un bel viso Maria, nonostante i suoi 39 anni, ha partorito ben otto figli: due sono morti, uno è stato dato in affidamento ad una famiglia napoletana sette anni fa. “Mi è stato tolto – precisa- perché stavo chiedendo l’elemosina. Ora ha diciannove anni”. Tre figli sono nel campo nomadi del Foro Italico-Moschea qui a Roma, altre due femmine invece vivono con sua madre in Romania. Il marito è in carcere da due anni. “Beveva tanto e avendo l’epilessia non doveva farlo. A volte era violento, così l’ho denunciato. Ora sta bene e sono molto contenta, aspetto che esca dal carcere…Anche lui è contento di stare bene”. E’ stato uno shock per Maria scoprire quelle gambe. “Essendo il 15 agosto, la Festa dell’Assunzione – racconta – ero andata alla chiesa romena a pregare. Poi ho cominciato il mio solito giro, Piazza Mancini, Tor di Quinto, Ponte Milvio. Ogni giorno lavoro sette-otto ore per raccogliere materiale e riesco a guadagnare a settimana due-trecento euro che mi consentono di mantenere i miei due figli. Verso le 18 ho aperto quel cassonetto: ho visto i piedi, pensavo fosse una donna che aveva dormito nel cassonetto, con il bastone ho staccato una delle due buste di plastica nera, ed ho visto le gambe tagliate. Per me erano congelate perché non c’era sangue nelle buste, ma io non le ho toccate. Ho cominciato ad urlare. C’era anche una signora poco lontano da me e a quel punto sono corsa al vicino commissariato. Urlavo ‘gambe’ gambe’, in spagnolo ma il poliziotto non capiva, alla fine sono riuscita a spiegarmi. Il poliziotto mi ha detto: ‘Ma sarà una bambola!’ ed io: ‘No, no, sono gambe’. A quel punto è venuto con me e quando ha aperto il cassonetto ha urlato anche lui: ‘Madonna mia!’. I poliziotti mi hanno chiesto di aiutarli a cercare ancora, ho spiegato che una parte della strada l’avevo già controllata e quindi bisognava proseguire dall’altra parte. Poi loro hanno trovato gli altri pezzi”. Mercoledì Maria, terrorizzata, è rimasta tutto il tempo al campo nomadi, dove vive da quattro anni. Ha lavato tutti i panni e non è uscita dalla baracca. “Avevo paura dell’assassino, solo perché è stato preso – spiega – oggi ho ricominciato a fare il mio solito giro con il carretto”. Maria ha ricevuto i ringraziamenti della Polizia. “Mi hanno detto: ‘Sei stata una brava persona’. A me dispiace anche quando trovo un gatto morto nei cassonetti, ma vado dritta. Ma se si tratta di un uomo o di una donna non posso andare avanti…La vita di una persona è importante. Come ha potuto quell’uomo uccidere sua sorella?”. Maria dopo aver ritrovato le gambe si è sentita male, le veniva da vomitare, ma alla fine è riuscita lo stesso a dormire. Non vede l’ora di essere dimenticata e poter continuare il suo lavoro. Il suo unico cruccio è ritrovare quel figlio che non vede da sette anni. “Non so dove cercarlo – conclude – spero che un giorno lui si faccia vivo con me”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/roma-parla-la-nomade-che-ha-trovato-la-donna-fatta-a-pezzi-4d005cd1-9292-45d5-8273-5a4b16b05b35.html

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