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Roma, l'assedio dei tifosi ubriachi chiusa Fontana di Trevi

Sabato notte, i vigili costretti e bloccare l’accesso al monumento dopo il bagno di alcuni scozzesi

Una movida sfrenata agitata dai fumi dell’alcol: trascina anche i turisti che sempre più spesso prendono di mira fontane e monumenti della capitale. Come è accaduto sabato sera quando due tifosi scozzesi per festeggiare la vittoria conquistata all’Olimpico contro gli azzurri nel campionato del Sei Nazioni, vestiti con il tradizionale kilt si sono tuffati nella vasca di Fontana di Trevi. Incitati e applauditi dai compagni e per alcuni interminabili minuti il clima da stadio si è trasferito sulle marmoree scalinate di Nicola Salvi.
Una situazione incontrollabile per la pattuglia in servizio tanto che i pizzardoni hanno alzato bandiera bianca e hanno chiuso l’area fino a quando la situazione non è tornata alla normalità: “I colleghi sono stati costretti a chiudere la piazza per motivi di sicurezza — conferma Stefano Giannini, segretario Sulpl — chiediamo da tempo accessi contingentati e a pagamento al bordo della vasca. I monumenti sono la nostra ricchezza e vanno tutelati e valorizzati”.
I due turisti sono stati poi invitati a uscire e accompagnati al comando Generale dove gli agenti hanno notificato una multa da 900 euro. L’ennesima. Perché le storiche fontane, così come i monumenti, sempre più spesso vengono presi d’assalto. Soprattutto a Trevi. Tanto che dal Campidoglio a luglio era arrivato l’ok per la sperimentazione degli “ingressi controllati”. Un piano per il decoro della storica piazza con una task force composta da carabinieri e vigili urbani in pensione. Ma lo scorso ottobre la sperimentazione si è conclusa, i pizzardoni in pensione sono stati rimandati a casa e nessun bando è stato presentato.

Roma, tifosi scozzesi ubriachi fanno si tuffano nella fontana di Trevi

Notti sfrenate ed episodi allarmanti si registrano pure nei quadranti della movida, lontani dal centro storico. La scorsa settimana, la notte tra mercoledì e giovedì, una maxi rissa si è scatenata davanti i locali di viale Ippocrate, la strada tra piazzale delle Provincie e gli ingressi dell’Università La Sapienza. Più di 50 ragazzi che tra spintoni e calci hanno iniziato a tirare pure le bottiglie.
I residenti esasperati da una situazione arrivata ormai al limite si sono improvvisati “ cecchini” con lanci dalla finestra d’acqua, frutta e varecchina. La notte dell’ 8 marzo invece hanno “sparato” la candeggina. Il risultato è un bollettino di guerra: 5 feriti. Con i comitati di quartiere che continuano a depositare denunce al commissariato di zona e a richiedere un intervento dell’amministrazione.
Stesso copione si ripete quasi ogni notte nelle strade di San Lorenzo dove da piazza dei Sanniti a via degli Ausoni si vive tra guerriglia urbana e schiamazzi fino a tarda notte. Invece all’Eur, per mettere un freno all’escalation di risse e aggressioni che tra settembre e novembre si erano registrate nei pub e nei locali, è intervenuto direttamente il questore Guido Marino imponendo nuove regole. Come perquisizioni a campione su borse e zaini all’ingresso, ingressi controllati e addetti alla sicurezza con pettorina

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