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Roma ha la sua Università del mare, già 101 gli studenti “imbarcati” al via

Partono a Ostia i corsi della triennale di Roma Tre. Formeranno gli esperti per lo sfruttamento delle risorse naturali


Martedì 2 ottobre, alle 8 in punto, cominceranno la loro prima lezione di analisi. Ma nel corso dei tre anni i 101 studenti – contro una previsione di 50 – già iscritti al neonato corso di laurea in Ingegneria del mare studieranno il moto delle onde e la forza delle correnti, la meccanica dei fluidi, la geologia marina, le strutture marittime, l’oceanografia fisica.

Una serie di “esamoni” che non solo rendono la triennale presentata ieri da Roma Tre – presso il nuovo polo di Ostia, negli spazi dell’ex hotel Enalc – praticamente unica in Italia, ma che soprattutto avrà lo scopo di formare i futuri esperti destinati a progettare e sviluppare le piattaforme off-shore per lo sfruttamento delle risorse naturali, gli impianti eolici, le turbine sottomarine, le infrastrutture costiere.

L’idea era stata lanciata meno di un anno fa dal governatore Nicola Zingaretti, che ieri era tra i neoiscritti a raccontare di come, “durante la manifestazione di solidarietà” a Daniele Piervincenzi, il giornalista aggredito a novembre scorso da Roberto Spada, gli venne in mente di “rilanciare Ostia come città universitaria”.

Come se fosse una sorta di riscatto. L’idea, a distanza di pochi mesi, è diventata realtà anche grazie alla collaborazione col Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), in modo tale da “garantire agli studenti una solida formazione e vaste competenze per un futuro d’alto profilo professionale”, ha spiegato invece il rettore del terzo ateneo romano, Luca Pietromarchi.

Ed è proprio questo che si aspettano le neomatricole: “Ho scelto questo corso perché in un Paese così ricco di coste come l’Italia, il mare può davvero essere una risorsa – spiega un giovane, Davide Conti – Lavorativamente parlando, poi, si tratta di professioni all’avanguardia”.

Presente all’inaugurazione, oltre al direttore del dipartimento di Ingegneria del Cnr Emilio Campana, il viceministro del Miur con delega all’Università Lorenzo Fioramonti, secondo cui il nuovo corso di Roma Tre a Ostia dovrebbe essere da esempio per tante altre realtà considerate difficili: “Iniziative così vanno guardate con un occhio di riguardo”, ha spiegato, per poi lasciare la parola a Massimo Gennaretti e Andrea Benedetto, rispettivamente direttore di Ingegneria presso la terza università romana e coordinatore del polo di Ostia per il dipartimento di Ingegneria, al professore Leopoldo Franco e al ricercatore del Cnr Claudio Lugni, che ha spiegato con esempi pratici l’importanza del mare come risorsa e opportunità energetica sostenibile.

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