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Roma, furgoni, doppie file e strisce scolorite. “Pedoni in pericolo”

Viaggio tra le strade del centro dove ad attraversare si rischia la vita. L’esperto: “Zebre cancellate e occupate ingannano gli automobilisti”


I camion oscurano le strisce pedonali, i furgoni dei corrieri sono parcheggiati addirittura sopra. E in curva. I bus turistici non rispettano il numero degli stalli a loro dedicati. I parcheggi selvaggi e le automobili in doppia fila fanno il resto. Insomma, il centro storico è una giungla, i vigili non hanno le forze per battere tutti i punti più nevralgici e a rimetterci sono i pedoni che a ogni attraversamento rischiano di essere investiti. Anche per colpa delle “zebre” scolorite.

Basta una mattinata nel cuore di Roma per rendersene conto: una lunga passeggiata che va da Prati a piazza Fiume, passando per largo di Torre Argentina e per piazza Venezia. Viale Giulio Cesare è un susseguirsi di camion in doppia fila che scaricano merci e riforniscono bancarelle. Ieri, per esempio, per consegnare prodotti dolciari, un autocarro ha oscurato le strisce pedonali del viale. Proprio all’altezza di una delle uscite della metro Ottaviano. Il risultato? Per attraversare la strada, i cittadini si sono dovuti sporgere, rischiando di essere investiti dalle automobili che non li vedevano perché coperti dal camion. Stessa storia all’incrocio con via Silla: un mezzo pesante era parcheggiato alla fermata del bus e copriva la visuale dei pedoni.

Superando via Arenula, dove camioncini parcheggiano al lato del marciapiede oscurando le pedonali, si arriva a piazza Venezia: le automobili sfrecciano dal lato del palazzo di Assicurazioni Generali, mentre quelle che svoltano a destra su via del Teatro Marcello, proprio sotto al Campidoglio, frenano all’ultimo, arrivando spesso a pochi centimetri dai pedoni.

Qui, poi, il tema è anche un altro: ieri, sotto al Comune, c’erano più bus turistici parcheggiati rispetto al numero di stalli a loro dedicati. Viviana Di Capua, dell’associazione ” Abitanti del centro storico” insiste: ” I pullman doveno essere allontanati dal cuore di Roma da tempo. La sindaca Raggi non doveva rimandare l’entrata in vigore del nuovo regolamento”.

In un paio di chilometri si arriva nei pressi di piazza Fiume. Un altro angolo di Roma abbandonato a se stesso: a via Sicilia, davanti alla fermata del bus, un camioncino è parcheggiato esattamente sulle strisce, come anche un corriere in via Lucania, per di più in curva. A via Flavia – qui come gran parte di quelle incontrate fino a ora – le ” zebre” sono completamente scolorite. C’è solo qualche macchietta di bianco, impercettibile agli occhi degli automobilisti che nemmeno rallentano.

La spiegazione la dà Stefano Carrese, professore di Ingegneria dei Trasporti a Roma Tre: “Esistono due tipi di strisce pedonali: il primo è più duraturo, in rilievo e catarifrangente, il secondo in vernice, più economico, si cancella dopo poco tempo “. Insomma: sul breve termine le ultime convengono alle casse del Comune, ma non sono la soluzione più sicura per i cittadini, se non ridipinte ogni mese. Infatti, prosegue Carrese, “stiamo realizzando, con Roma Capitale, una ricerca sulla percezione degli automobilisti davanti al pedone sulle ” zebre”: dai primi dati emerge che se queste non sono ben visibili, chi attraversa è percepito come fuori dalle strisce”.

Ed automaticamente è in pericolo. Come lo sono stati, ieri, anche i pedoni a piazza Fiume, che per passare da un lato all’altro della strada comparivano da dietro ai camion, per poi sparire dietro a un altro autocarro. Aspettare che le automobili si fermino per lasciar attraversare: è l’occasione perfetta per capire da altri pedoni quali sono le strade che considerano più pericolose.

La loro lista comprende via dei Prati Fiscali, viale Jonio, viale Cristoforo Colombo, viale delle Terme di Caracalla, via Rolli, viale Trastevere (incrocio con via Porta), piazza di Porta Portese, via degli Stradivari, piazza di Santa Maria Liberatrice, viale delle Milizie ( incrocio con via Lepanto), via Umberto della Seta e anche, durante il giorno, Porta Metronia, dove a maggio 2017 è morta la 16enne Alice Galli, travolta da un taxi. Solo uno dei tanti investimenti che si contano, ormai, a Roma.

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