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Roma, chiude “Gusto”: l’edificio ospiterà il resort di Bulgari

Tudini lascia i locali sotto ai portici nella piazza del Mausoleo mai restaurato

“Ho aperto tanti locali nella mia vita ed è la prima volta che mi accade di doverne chiudere uno”. Parla con un filo di amarezza Alessandro Tudini, patron di ‘Gusto’, lo storico locale polifunzionale in piazza Augusto Imperatore che domenica 4 novembre abbasserà definitivamente le serrande. “Serviremo l’ultimo brunch – aggiunge Tudini – e scriverò la parola fine su un’azienda che ad oggi è ancora attiva” . Non è un caso infatti che in questi giorni da proverbiale ottobrata romana, quando l’autunno fatica a impossessarsi della Capitale, i tavoli sotto il portico siano ancora affollati.

A decretare la chiusura di questo spazio dedicato alla ristorazione è uno sfratto, così come è accaduto in precedenza agli esercizi che occupavano lo stesso stabile come “Dentice”, lo storico negozio per gli amanti del mare, lo showroom ” Castelli”, nonché l’Osteria sempre targata ‘Gusto in via della Frezza e tutti gli uffici che occupavano i piani superiori. L’edificio di proprietà del Fondo Immobili Pubblici di Investi-Re Sgr (presidente Arturo Nattino) dai primi di novembre sarà completamente svuotato, pronto per essere rimesso sul mercato.

I rumors danno quasi per certo l’arrivo di una grande firma dell’hotellerie, con ogni probabilità Bulgari, che aprirebbe qui un hotel di lusso entro i prossimi tre anni, ristrutturando completamente l’edificio affacciato sulla piazza progettata dall’architetto Vittorio Morpurgo. “Come imprenditore non voglio certo morire – aggiunge Alessandro Tudini – e oltre qualche locale che già possiedo tra piazza Cavour e la Stazione Termini, sono in trattativa per uno spazio nel centro storico, non voglio allontanarmi da qui e parte del personale, quasi cinquanta dipendenti, sto cercando di riassorbirli in altre attività. L’unica cosa che mi consola visto l’amore che ho per Roma è sapere che ‘ Gusto lascia il posto ad un grande progetto che spero potrà restituire decoro alla città ormai flagellata dall’approssimazione e dalla negligenza”.

Che l’apertura di questo locale venti anni fa abbia segnato la ristorazione romana lo pensano in molti. Chi non ricorda le file sotto i portici per accedere al brunch a peso con i piatti in alluminio o il Capodanno del 2000 con la folla che ballava sotto i portici? Quelle grandi vetrate bordate in ferro, gli arredi riciclati, le pareti in mattoncini, il soppalco a vista con il tavolo comune, lo shop con il meglio degli accessori da cucina, hanno fatto scuola e sono stati copiati da molti ristoranti negli anni successivi.

“Fu un progetto visionario – sottolinea il proprietario di ‘Gusto – immaginato dall’architetto Roberto Liorni, da Alessandra Marino, all’epoca mia moglie e da me, abbiamo cercato arredi in tutto il mondo, ogni giorno avevamo un’idea nuova”.

E in effetti lo spazio multifunzione dove tutti cenavano letteralmente secondo il proprio gusto tra pizzeria, wine bar e ristorante gourmet è stato il primo a flirtare con i locali aperti nella Grande Mela o in Nord Europa. Roma cominciò allora a muoversi.

Da qui sono usciti molti nomi che ruotano ancora oggi intorno alla ristorazione: Dario Laurenzi, allora tra gli ideatori del format ‘ Gusto, è titolare oggi di una grande azienda di consulenza, Saverio Crescente, un tempo direttore di sala è al timone del ristorante ” Grano” a pochi passi dal Pantheon, Marco Gallotta, uno dei primi chef, ha aperto negli anni successivi ristoranti come ” Primo al Pigneto”, “Rosti” o altri format di successo.

Ma proprio in questa piazza la tradizione sembra scontrarsi con l’innovazione: è previsto un grande maquillage con l’arrivo di un grande gruppo, ma la realtà è che nonostante gli investimenti i lavori di ristrutturazione ad esempio del Mausoleo di Augusto siano ancora fermi. Il grande cantiere transennato sì con eleganza non si muove e i dieci milioni di euro stanziati tra pubblico e privato ancora non danno i loro frutti.

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