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Roma, casa popolare a una famiglia italo-eritrea: scontri al Trullo tra polizia e Forza Nuova. Cinque arresti

Tafferugli in uno degli stabili di via Giovanni Porzio: tra i fermati c’è anche il leader del movimento di estrema destra ‘Roma ai romani’, Giuliano Castellino. Feriti tre poliziotti. colpiti alla testa da sampietrini

Scontri tra polizia e militanti Forza Nuova nella Capitale. I tafferugli sono iniziati durante la protesta dei militanti di estrema per la consegna di un’abitazione popolare a una famiglia di origine eritrea al Trullo, in uno degli stabili di via Giovanni Porzio, 55. Cinque persone sono state arrestate al termine degli scontri per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Tra loro c’è anche il leader del movimento di estrema destra Roma ai romani, Giuliano Castellino. Nel corso dei disordini tre appartenenti alle forze dell’ordine sono rimasti feriti perché colpite alla testa da sampietrini.

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Secondo una prima ricostruzione durante le operazioni di sgombero dei precedenti occupanti, un gruppo di circa 30 persone si è radunato per protestare davanti alla casa popolare dell’Ater, nel quartiere del Trullo, alla periferia di Roma. I manifestanti avrebbero impedito l’ingresso dei nuovi assegnatari lanciando oggetti contro le forze dell’ordine presenti. La famiglia assegnataria, composta da madre, padre e un bambino piccolo, dopo gli scontri è andata via dal quartiere. Sono al vaglio degli inquirenti le immagini della polizia scientifica per individuare altre responsabilità.

Non è la prima volta a Roma che si verificano scontri ed episodi di intolleranza per l’assegnazione di case popolari agli stranieri. A giugno un uomo di origine bengalese, ancorché con cittadinanza italiana, è stato aggredito con calci e pugni a Tor Bella Monaca da alcuni ragazzi italiani ai quali stava chiedendo informazioni per raggiungere l’abitazione popolare assegnatagli dal Comune. “Qui non c’è posto per te. Lascia stare le case popolari”, avrebbero detto i ragazzi strappandogli le carte che aveva in mano prima di aggredirlo brutalmente.

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