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Roma, Caritas: "Inorriditi dallo sgombero del Camping River"

Monsignor Feroci: “I bambini guardavano le loro case distrutte e se non fossero stati rom avrebbero già attivato medici e psicologi”

“Non so le motivazioni che hanno spinto all’intervento al Camping River ma quello che mi ha inorridito é la modalità con cui stanno facendo questo sgombero: è disumano e non conforme al principio del rispetto delle persone. I bambini guardavano le loro case distrutte e se non fossero rom avrebbero già attivato gli psicologici e i medici. E’ disumano che questo possa accadere nel 2018”. Sono le parole direttore della Caritas, Monsignor Feroci, a margine di un evento su minori e gioco d’azzardo promosso da Caritas e ospedale Bambino Gesu’, questa mattina a Roma a proposito dello sgombero dell’insediamento sulla Tiberina.

E proprio ieri gli abitanti del campo hanno inscenato un’ulteriore protesta contro gli interventi del comune che nelle giornate di giovedì e venerdì, hanno di fatto distrutti e resi inagibili 13 moduli abitativi – di proprietà del Campidoglio procurando così un danno all’erario –  dove abitavano altrettante famiglie rom. I manifestanti, circa un centinaio, si sono schierati davanti all’ingresso del campo con bandiere e striscioni contro Salvini, Renzi e la gestione dei fondi europei da parte dei comuni, sin dalle prime ore del mattino, impedendo l’ingresso della polizia locale. Ad organizzare la manifestazione, la cooperativa Isola verde, gestore fino a qualche mese fa del campo, e Marcello Zuinisi di Nazione rom. Quest’ultimo ha anche presentato un ricorso al prefetto di Roma per sospendere “tutte le violazioni dei diritti umani messe in atto da roma capitale”

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