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Ristoranti interaziendali in pausa pranzo: normativa e vantaggi per imprese e lavoratori

Tra le diverse possibilità della nuova pausa pranzo ci sono anche i ristoranti interaziendali o mense diffuse, ovvero una rete di locali con i quali le aziende possono stipulare convenzioni dirette o indirette. Ma di cosa si tratta e quali sono i vantaggi?

Dopo aver considerato l’opzione dei locker aziendali – complementare o alternativa rispetto ai servizi di ristorazione tradizionali – cerchiamo di saperne di più su questa tipologia di servizio.

Cos’è la mensa diffusa?

Con il termine “mensa diffusa” si intende il servizio rivolto alle aziende che non si svolge in un unico ristorante, ma in un insieme di strutture convenzionate con specifiche autorizzazioni amministrative. Le convenzioni che si stipulano con tali pubblici esercizi permettono alle aziende sprovviste di cucina interna di erogare un benefit importante come la pausa pranzo e, allo stesso tempo, consentono ai dipendenti di aziende che hanno scelto tale modalità, di rivolgersi ai diversi esercenti abilitati a gestire il servizio.

Come funziona?

La rete dei ristoranti interaziendali consente ai fruitori del servizio di pranzare in differenti locali convenzionati, con la possibilità di pagare il pasto tramite un’App sul proprio smartphone o attraverso badge personali. Entrambi i supporti non costituiscono un titolo di credito, ma servono a riconoscere il dipendente, verificando così il suo diritto a fruire della pausa pranzo. Come previsto dalla legge e dai contratti collettivi, ogni lavoratore può beneficiare di una sola prestazione giornaliera, non posticipabile.

Kondor83/shutterstock.com

I vantaggi dei ristoranti interaziendali per la pausa pranzo

Concentrandosi su alcune delle caratteristiche più interessanti di questa modalità di servizio, ecco una sintesi dei possibili vantaggi:

  • Per i dipendenti – e di riflesso anche per le aziende clienti – la possibilità di beneficiare di un servizio professionale, anche in assenza di una ristorazione aziendale interna, con menu e spazi idonei, rappresenta un importante fattore di benessere e qualità della vita sul lavoro
  • Recarsi in ristoranti interaziendali consente di diminuire lo stress dovuto alla permanenza prolungata in ufficio
  • Per le imprese che scelgono la ristorazione diffusa, inoltre, il numero dei ristoranti convenzionati non complica la gestione dei costi
  • Per gli esercenti, questo modello può certamente contribuire ad aumentare la clientela e la visibilità
  • Nei punti cassa dei locali, l’utilizzo di App e tessere personali, senza richiedere altri pagamenti elettronici o cash, semplifica la gestione del lavoro.

Valentyn Volkov/shutterstock.com

Mensa diffusa: la normativa

La normativa vigente contribuisce a rendere vantaggiosa la mensa diffusa.

Per “ristorazione aziendale” si intende il servizio effettuato direttamente all’interno degli spazi aziendali, con “l’obbligo assunto dall’appaltatore di fornire la prestazione esclusivamente a dipendenti del soggetto appaltante”, come espresso dall’Agenzia delle Entrate con le circolari n. 3 del 19 gennaio 1980.

La Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 63 /E del 17 maggio 2005 ha specificato che anche gli esercizi pubblici possono essere qualificati come mense aziendali, limitatamente alle prestazioni di somministrazione di alimenti e bevande realizzate sulla base di specifiche convenzioni con i datori di lavoro. In sostanza, un’impresa può erogare direttamente il servizio di ristorazione aziendale oppure, qualora, ad esempio, non abbia gli spazi adeguati per una cucina interna, può fornirlo utilizzando i ristoranti interaziendali.

RITA e RITA Pieve: il ristorante interaziendale secondo CIRFOOD

L’esperienza di CIRFOOD ha completamente rinnovato il concept di ristorante interaziendale per la pausa pranzo grazie alla catena RITA.

RITA è il marchio che da sempre identifica i ristoranti self-service di CIRFOOD, caratterizzato da una vasta scelta di specialità gastronomiche della tradizione, piatti light ed innovativi, ricette internazionali e pizza preparata con impasto fresco e lievito madre, anche in versione multi-cereali.

CIRFOOD ha ulteriormente sviluppato il format di ristorante interaziendale inaugurando nel giugno 2021 RITA Pieve, il primo ristorante self service in Italia completamente inclusivo. Realizzato in collaborazione con CERPA Italia Onlus (Centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità) e grazie anche alla partecipazione diretta di cittadini con diverse forme di fragilità, nell’ambito del progetto CRIBA (Centro regionale d’informazione sul benessere ambientale), RITA Pieve è stato creato secondo un approccio progettuale che garantisce servizi che sappiano rispondere alle esigenze di un pubblico il più vasto possibile, indipendentemente da età o abilità.

Il progetto RITA Pieve è a parte di un importante piano pluriennale di investimenti che CIRFOOD ha pianificato e che sta realizzando per innovare il format RITA, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità, in termini sociali, ambientali, culturali ed economici.

Matteo è nato a Bologna e vive a San Giorgio di Piano (Bo), è giornalista, sommelier e assaggiatore di olio d’oliva, ha collaborato con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna. Per Il Giornale del Cibo si occupa di attualità, salute, cultura e politica alimentare. Apprezza i cibi e le bevande dai gusti autentici, decisi e di carattere. A tavola ama la tradizione ma gli piace anche sperimentare: per lui in cucina non può mancare la creatività, “perché è impossibile farne a meno!”

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