EXITO STYLE

Rifiuti Roma, il Comune: "Situazione sotto controllo". Ma i residenti protestano: "Cassonetti pieni da un mese"

Il Campidoglio rassicura: “Negli impianti vasche vuote”. Ma le foto scattate dai lettori al Tuscolano e al Tiburtino documentano gravi problemi di raccolta
Roma non è in emergenza – è il mantra ripetuto anche oggi dal Campidoglio – negli impianti di Rocca Cencia e Salario le vasche sono vuote. Abbiamo la situazione sotto controllo”. Eppure le immagini inviate a Repubblica, catturate dai residenti al Tiburtino, nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, al Tuscolano, smentiscono l’amministrazione. Il viaggio dalla periferia al centro resta tristemente un’escursione tra le montagne di rifiuti.
“Non ne possiamo più – sbotta Simona Splendorini, un’impiegata 59enne residente da anni in via Luigi Lodi, al Tiburtino – è più di un mese che non svuotano i cassonetti: passano solo con i furgoncini a raccogliere i sacchetti da terra e nemmeno tutti i giorni. All’ufficio Ama di zona ci hanno spiegato che i camion compattatori sono tutti rotti. La situazione però è insostenibile, viviamo barricati in casa senza poter aprire le finestre per la puzza. I nostri amministratori si facessero un giorno nelle periferie prima di fare affermazioni di questo genere”.

Eppure l’assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari, lunedì è stata categorica: “Per quanto riguarda lo smaltimenti dei rifiuti siamo in autosufficienza – ha detto – abbiamo gli impianti di Rocca Cencia e Salario assolutamente vuoti e questo perché stiamo facendo una gestione attenta delle vasche”. Poi l’annuncio: “Entro la fine di dicembre chiuderemo il percorso partecipativo nei municipi XIII e XV – rileva Montanari – confidiamo di avviare l’iter per l’approvazione dei siti: uno per il compostaggio e l’altro per il compostaggio e i ‘multimateriali’. Entro fine dicembre avremo un quadro chiaro e daremo un cronoprogramma su tutte le attività, anche di compensazione a favore dei cittadini”.
Eppure nei municipio I persistono i gravi problemi nella raccolta dei rifiuti prodotti dagli esercizi commerciali: vengono sistematicamente abbandonati in strada. “Di nuovo lunedì abbiamo incontrato i residenti e gli addetti Ama – fa sapere il presidente della commissione Ambiente del parlamentino del centro storico, Stefano Marin (Pd) – serve una modifica al regolamento che estenda gli orari di raccolta, perché i ristoranti producono immondizia anche all’ora di pranzo e i sacchi restano sui marciapiedi fino all’alba: solo allora passano gli operatori”. Inoltre, suggerisce Marin, “è necessario obbligare i commercianti a dotarsi di uno stanzino

dove custodire la spazzatura fino a quando non viene ritirata. Su entrambi i punti Montanari si è detta disponibile a collaborare”.
Ma la rabbia della cittadinanza, monta. Specie in periferia. “Perché non vengono a passeggiare a piazza Don Bosco, al Tuscolano – si sfoga Luigi, un operai 33enne – in via Calpurnio Pisone, dove abito io, siamo in piena emergenza sanitaria: l’Ama non passa da 4 giorni”. E i residenti non vivono più.

POST A COMMENT