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Renzi al centrosinistra: "Siamo contro tutti i populismi, ma basta litigi o perderemo le elezioni

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Il segretario Pd chiude il festival dell’Unità a Imola. “Siamo una squadra, sosterremo con forza l’esecutivo Gentiloni”. Agli M5s: “Noi portiamo a votare alle primarie 2 milioni di persone, loro 37mila; noi cerchiamo di creare posti di lavoro, loro chiedono sussidi per tutti”
Quale è il valore del Pd? Abbiamo fatto uscire il Paese dalla crisi. Forse non basta, ma la verità deve essere raccontata. Tre anni fa ci dicevano che avremmo fatto la fine della Grecia, il Pd ha fatto riforme che oggi producono risultati”. Rivendica i meriti del governo di centrosinistra il segretario del Pd, Matteo Renzi, dal palco della Festa Nazionale dell’Unità, che si chiude a Imola. Un lungo discorso appassionato, a poche ore (e chilometri) di distanza dalla festa M5s a Rimini.
E quindi Renzi esorta: “O cambiamo noi l’Italia o non lo fa nessuno, anche se a volte l’ho fatta troppo facile e ho sbagliato. Ma una cosa ho capito nei tre anni di Palazzo Chigi: forse non è così facile come l’ho raccontata, ma è possibile farcela”.
Però, “da qui a sei mesi abbiamo una partita difficile. I populisti hanno perso ovunque, c’è ragione di credere che perderanno in Germania. Perciò giocheranno tutte le loro carte in Italia, e allora il Pd deve costruire una proposta credibile per fermare i populisti in Italia. Il Pd deve essere all’altezza della responsabilità e al centrosinistra dico: usciamo dalla modalità litigio, soprattutto a livello nazionale. E’ l’ora di finirla con discussioni interne che lasciano il tempo che trovano, quando fuori da noi c’è il rischio di perdere l’occasione di cambiare il Paese. La modalità litigio e divisione tenetela per dopo le elezioni, ora siamo in modalità campagna elettorale”. Perchè, aggiunge l’ex presidente del Consiglio, “questo paese ne ha abbastanza di comici e barzellettieri”. Vincere le elezioni, ma come? “Senza urlare, senza rispondere alle tante provocazioni che ci piomberanno addosso. Gli altri urleranno dai talk show e noi dobbiamo studiare di più, ci insulteranno e noi dovremo rispondere con gentilezza, mostrare la nostra umanità”.
“SIAMO UNA SQUADRA, SOSTERREMO CON FORZA GENTILONI”
“Questo partito nei prossimi mesi sosterrà con forza l’azione del governo e lo farà su tutti i temi. Siamo una squadra, e a Gentiloni “va tutto il nostro affetto e sostegno”. E aggiunge: “I giornalisti scommettevano, ‘chissà quando litigheranno?’, ma forse “non conoscono Giachetti che ha detto: con Gentiloni è impossibile litigare”. Intanto “da inizio ottobre andremo in treno, toccherà tutte le province, sarà innanzitutto un treno di ascolto e sarà un treno in cui mettere alla prova la nostra classe dirigente”.
“QUEI TECNICI DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA…”
“Fuori da noi, ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Tecnici della democrazia diretta hanno organizzato una consultazione che qualcuno ha definito una farsa, anche se nella storia della Magna Grecia la farsa era una cosa seria, aveva la sua dignità”, così Renzi sul voto on line degli M5s sul candidato premier bucato dagli hacker
“NOI NON GRIDIAMO ONESTA’, CE L’ABBIAMO DENTRO” 
“Il Pd ha persone che non gridano onestà nelle piazze perché la parola onestà ce l’hanno scritta dentro, perché la politica onesta è quella capace di cambiare l’Italia”, scandisce Renzi. E quindi, esorta il segretario, “nativi del Pd, per voi non ci sono più alibi. Vi voglio vedere alla stanga, rimettetevi in moto, senza scimmiottate i litigi dei grandi. Vogliamo che non ci sia nessuna scuola in cui non ci sia la presenza di un giovane del Pd e un esponente della nostra comunità. Non potete cullarvi nella lamentazione, nel disimpegno, nel dire che non funziona niente. State nei social e portateci il Pd ma cercate di vivere anche nella comunità reale”.
A POLIZIA DIAMO UNA MANO, NON MANO LIBERA COME SALVINI
“Alla polizia bisogna “dare una mano”, non “mano libera” come promette Matteo Salvini. Soprattutto se è la forza politica che ha bloccato per 17 anni le risorse. E pensiamo che la sicurezza sia un valore democratico”. E ancora, ai leghisti: “Nelle valli bergamasche si gridava Roma ladrona, la Lega non perdona. Poi si sono comprati le lauree in Albania e hanno portato i diamanti in Tanzania, con una globalizzazione della truffa. Hanno cambiato il titolo. Lega ladrona, Roma vi ha perdonato anche troppo”. (s.cas.)

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