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Ragazzina dispersa da 2 giorni nei boschi del Bresciano, il padre: "Tenete viva la speranza"

La pioggia ostacola i soccorritori che cercano senza sosta la 12enne autistica smarritasi a Serle

Ci si è messa anche la pioggia, nella notte, a ostacolare le ricerche di Iuschra, la ragazzina autistica di 12 anni scomparsa giovedì mattina nei boschi dell’altopiano di Cariadeghe sopra a Serle, sulle prealpi bresciane. Era in gita con altri ragazzini, accompagnati dagli educatori della onlus Fobap: ha lasciato il gruppo ed è scomparsa nel verde. Ultimo avvistamento, un’ora dopo la scomparsa. Poi più nulla.
“Ringrazio tutti, state facendo una cosa incredibile, tenete viva la speranza”. Midliton Gazi, padre di Iuschra, pachistano, ha ringraziato  le centinaia di volontari, vigili del fuoco, uomini del soccorso alpino e carabinieri che per tutta la notte hanno continuato a cercare. Un esercito per trovare Iuschra.
I nemici da sconfiggere sono le centinaia di grotte e buche che circondano il monte San Bartolomeo. Solo le maggiori si snodano nella roccia per 22 chilometri. Poi ci sono i crepacci, i burroni profondi 50 metri e il freddo della notte. Di notte all’addiaccio, vestita di una maglietta gialla a fiori e di un paio di leggins neri, Iuschra ne ha già trascorsa due, chissà dove.

Ragazzina dispersa da 2 giorni nei boschi del Bresciano, il padre: "Tenete viva la speranza"

“Cerchiamo una persona viva – ripete ai suoi uomini un capo squadra, pronto a sfidare il fitto del bosco – senza acqua si va avanti tre giorni, senza cibo tre settimane. E poi ci sono i miracoli. Se non crediamo ai miracoli, non siamo adatti a questo lavoro”.
I volontari si sono attrezzati. Molti nei telefoni (che in tutto il bosco non hanno copertura) hanno un messaggio vocale registrato da Midliton per la figlia. Vengono anche diffuse le musiche dei cartoni preferiti da Iuschra, nella speranza di attirare la sua attenzione. “Cerchiamo una persona viva”, si ripetono per darsi forza i ragazzi dell’antivalanghe di Cortina D’Ampezzo e i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano, arrivati per esplorare le grotte allagate.

L’acqua che allaga il sottosuolo manca in superficie, ed è uno degli aspetti più preoccupanti. Sui monti che circondano la vetta del San Bartolomeo non c’è un ruscello, un nevaio, un rigagnolo. Solo qualche stagno con acqua putrescente. I soccorritori hanno lasciato lungo i sentieri bottigliette d’acqua e cibo, nella speranza che la dodicenne esca dal bosco e furtivamente le prenda.
A turno tentano di fare sorridere Midliton, che aspetta su una panca di conoscere il destino di Iuschra

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